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La “Ritornata” che sbanca il Campiello

di Daniela Baldo*

L’arminuta

di Donatella di Pietrantonio
Ed. Einaudi  – 17.50 euro

“Restavo orfana di due madri viventi. Una mi aveva ceduta con il suo latte ancora nella lingua, l’altra mi aveva restituita a tredici anni

L’arminuta, la “ritornata” in dialetto abruzzese, è la protagonista del romanzo con cui Donatella Di Pietrantonio si è aggiudicata con larghissimo margine di voti il Premio Campiello 2017. Un risultato che non può stupire chi abbia già letto il libro, perché la vicenda narrata cattura e ammalia il lettore fin dalle prime righe.

Una storia estrema quella dell’arminuta, una ragazzina di tredici anni che da un giorno all’altro, e senza un apparente motivo, viene restituita alla famiglia di origine da quelli che pensava fossero i suoi veri genitori. In un attimo la sua vita cambia radicalmente e lei, abituata a vivere in una casa confortevole, si ritrova da sola con una valigia in mano a bussare alla porta di una abitazione modesta e sconosciuta, abitata da sconosciuti e accolta da un odore pungente di fritto. Qui conosce i suoi veri genitori e i fratelli che non sapeva di avere, in particolare Adriana e Vincenzo, gli unici di cui conosciamo il nome, che diventeranno il suo punto di riferimento, il suo modo per ritrovarsi e per tornare a sperare.

Segnata da un doppio abbandono, l’arminuta, che ha perso tutto il suo mondo e suoi affetti, inizia una nuova vita, in una casa che non sente sua, dove regnano il disordine, la sporcizia e il cibo è sempre scarso. Costretta a condividere il letto con Adriana capisce in breve tempo che non è sola e il legame con la sorella diventerà via via sempre più solido trasformandosi presto in una grande complicità fraterna. E poi c’è Vincenzo, il fratello ribelle e irrequieto, che la guarda come fosse già una donna, che le farà provare turbamenti che non conosceva e la cui tragica vicenda segna profondamente l’intera famiglia.

L’arminuta è una storia raccontata in punta di piedi che affronta in modo delicato ma intenso tematiche antiche e universali come quello della maternità che si incrociano con quelle del rifiuto e dell’abbandono.

Oltre all’arminuta, un protagonista potente del romanzo è l’Abruzzo, terra aspra e povera che non regala niente ai suoi abitanti e nella storia si prende un grande spazio e si offre al lettore con la sua lingua dura e i numerosi dialetti parlati in una terra ai più poco conosciuta.

Donatella Di Pietrantonio, che di professione fa la dentista pediatrica, dedica alla scrittura le ore della notte e dell’alba quando, afferma, si sente pervadere da un flusso di energia che la chiama a scrivere. Forse è proprio per questo che L’arminuta  è un libro così bello e così amato: è la storia che ha incontrato l’autrice e che chiedeva, a gran voce, di essere raccontata.


 * Docente

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