La Commissione regionale sull’inquinamento da PFAS ha incontrato a Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, le amministrazioni comunali inserite nella zona “rossa”.
Le amministrazioni comunali facenti parte del “Coordinamento Comuni contro l’inquinamento da PFAS” – come si legge in una nota – colgono l’occasione di queste audizioni per ribadire all’Ente Regione l’importanza fondamentale di rafforzare il rapporto diretto tra le Istituzioni affinché le informazioni vengano trasmesse nel territorio in forma ufficiale, tempestiva, capillare e nel rispetto dei ruoli. Una rete istituzionale alla quale la Regione del Veneto dovrebbe riservare una via privilegiata per rafforzare e rendere più efficace la comunicazione, far comprendere ai cittadini le azioni che sono state fatte, che si stanno facendo e che si faranno per affrontare nel migliore dei modi l’emergenza. Crediamo che questo rapporto diretto, costante, puntuale e rispettoso dei ruoli e delle specifiche competenze dei vari Enti debba essere gestito e coordinato dalla Regione del. Nel caso specifico dell’emergenza per l’inquinamento di falde e acquedotti da sostanze denominate PFAS – sottolineano i primi cittadini – ci troviamo con un disagio ambientale e tensione sociale di notevole preoccupazione che coinvolge 21 Comuni, se si considera la sola zona ritenuta maggiormente interessata. La preoccupazione però si sta estendendo anche verso altri Comuni limitrofi. “E’ per questo che il nostro Coordinamento è aperto anche ai Comuni che non sono dentro la “zona rossa”. Ogni giorno siamo contattati da sindaci e amministratori che esprimono solidarietà e che vogliono far parte del nostro gruppo condividendo pienamente le finalità e le modalità. Abbiamo la necessità di rapportarci con i nostri concittadini quotidianamente dando loro indicazioni precise, coordinate e soprattutto supportate da una valenza istituzionale. – sostiene il Coordinamento”.
“Comprendiamo i timori delle “mamme no PFAS”, specie dopo i dati non certo confortanti delle analisi del sangue specie tra la popolazione giovanile, comprendiamo la rabbia della nostra gente venuta a conoscenza di quanti danni all’ambiente si sono perpetrati negli anni passati per colpa di una politica industriale spregiudicata e non lungimirante, comprendiamo i timori di quanti giustamente non possono accettare che le ingenti spese dell’intera opera di bonifica e gli interventi di messa in sicurezza della rete idrica ricada sull’intera collettività. – concludono i sindaci – Siamo convinti che l’azione di sensibilizzazione dei Comitati spontanei dei cittadini sia positiva nella misura in cui tale azione vada a rafforzare la voce degli Amministratori locali per chiedere alle Istituzioni competenti di fare bene e presto tutto quello che è necessario in questa delicata fase”.
Nel ringraziare la Commissione consiliare per la convocazione, i sindaci invitano la stessa a programmare una riunione in tempi brevi sul territorio con tutte le Amministrazioni del Coordinamento. Inoltre chiedono al presidente Luca Zaia di incontrare i Sindaci del Coordinamento Comuni contro l’inquinamento da PFAS in una riunione alla quale sarà opportuna la presenza dei tre Assessori competenti e dei dirigenti.