di Silvia Pittarello*
Se ti dico che la luce è bianca ti stupisci? No. Tutti vediamo che la luce è bianca. Quando c’è il sole, poi, è così bianca da abbagliarci.
Ma la luce è davvero bianca?
Sì e no. La nostra percezione dice di sì. La scienza, invece, dice che le cose sono un po’ più complesse.
Isaac Newton, famoso scienziato inglese, nel 1665 scoprì che la luce è costituita da tanti colori. Con un esperimento vide che un raggio di sole, attraversando una piramide di vetro, si trasformava in un arcobaleno. Pensò allora che la luce, passando il prisma, venisse scomposta in tante particelle colorate e che quindi i colori erano dentro la luce bianca.
Per confermare della sua tesi, ripetè l’esperimento aggiungendo un’altra piramide, rovesciata, davanti alla prima e vide che i colori si ricomponevano in un raggio di luce bianca.
Questa teoria, chiamata teoria corpuscolare della luce, secondo Newton ne spiegava la natura e alcuni suoi comportamenti: la riflessione, che avviene quando un raggio rimbalza su uno specchio, e la rifrazione, deviazione che subisce un raggio quando passa da un mezzo ad un altro, come accade ad un bastoncino che in acqua appare spezzato.
Ma la teoria corpuscolare non riusciva a spiegare diffrazione e interferenza della luce e cioè, rispettivamente, le zone d’ombra che si vedono quando la luce incontra piccoli ostacoli, e il buio generato dalla somma di luce con altra luce. Questi sono comportamenti propri delle onde, più che dei corpuscoli, ossia dei fenomeni continui.
Sembrò allora che a vincere fossero i sostenitori della teoria ondulatoria della luce. Ma nemmeno loro riuscirono a spiegarne la vera natura.
Fu Newton stesso a suggerire che la luce fosse costituita sia da corpuscoli sia da onde. Il tempo gli diede ragione.
Ma com’è possibile che la luce sia costituita contemporaneamente di puntini (corpuscoli) e di linee continue (onde)?
Lo scopriremo nel prossimo articolo, in cui racconteremo l’esperimento della doppia fenditura, che potrete ripetere facilmente a casa.
* Veneziana, studi classici, una laurea in filosofia, una passione per la logica. Vivo di comunicazione e scrivo per vivere. Sono una copy col pallino per le scienze.