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Copenaghen, l’utopia è realtà

di Salvo Ingargiola*

La città capoluogo di un Paese dinamico e creativo (la Danimarca) dove la protagonista è la creatività. Viaggio ad Orestad e Susleholmen: due quartieri dove l’architettura dialoga con la Natura e l’Acqua. ALl’insegna di un urbanismo ecosostenibile. Ecco una ‘guida’ alla scoperta di un angolo della città fuori dai classici itinerari turistici.

L’estate è già trascorsa da un pezzo. Eppure, tornando con la mente ad agosto, non deve essere stato facile passare dai quasi 40 gradi della Sicilia ai 13-14 gradi del Nord Europa! Anche questo è il bello di un viaggio! L’aria, quando si scendi dall’aereo, è frizzante. Sono da poco passate le 20. Benvenuti a Copenaghen.

Città eclettica, terra immersa nel mar Baltico dall’acqua gelida, la capitale danese è la meta ideale per chi vuole respirare l’atmosfera di  un Paese “in movimento”. Dove i giovani sono considerati dei talenti, in cui il mezzo più comodo per muoversi in città è la bici (qui l’assicurazione contro il furto delle due-ruote è di uso comune), mentre quello per vivere bene in città si chiama creatività.

Vorremmo partire dal centro storico – poche viuzze intorno a Christiansborg e Tivoli Garden – e, invece, se ami l’architettura, il verde e l’interior design non puoi che partire da ORESTAD. Quartiere costruito negli anni 2000, questa zona a Sud della Città è un paradiso per chi ama la bellezza. E il silenzio.
Con i suoi edifici immersi nel verde, Orestad è la sintesi migliore dell’architettura sostenibile del XXI Secolo. Un luogo dove, oltre al maestoso Concert Hall  firmato da Jean Nouvel DR Sala concerti (Orestads Boulevard 13 Tel.: +45 35 20 62 62 – https://drkoncerthuset.dk/dr-koncerthuset-english/ ) o al Royal Arena, inaugurato lo scorso febbraio (Hannemanns Allé 20, Tel.: +45 32 46 04 60 https://www.royalarena.dk/ ), ci sono altri esempi di architettura che meritano la nostra attenzione. Basti pensare ad un complesso di edifici che assomiglia ad una montagna da scalare  (VM Mountain – Orestads Boulevard 55), disegnati da Bjarke Ingels, giovane architetto danese. Se ci dirigiamo verso Sud, quando ormai i cantieri sembrano ormai prevalere su tutto (intorno a noi solo calcinacci e polvere), all’improvviso sbuca un’altra meraviglia: è la 8-House o BIG House. Lampioni buffi e colorati, giardini pensili con terrazze piene di fiori e muschi che – come in un fumetto – sbucano dai tetti spioventi delle case.   Qui, in questo angolo di Copenaghen fuori dal giro turistico (ci perdonerete, in questo giro, non contempliamo la Sirenetta!), è l’architettura a dialogare con la Natura.

Che la Danimarca sia un Paese in movimento non è una novità. Eppure, qui gli ambienti e i luoghi assumono un nuovo senso e sollecitano un cambiamento nelle relazioni. Per rendersene conto basta fare un salto all’Orestad Gymnasium (Ørestads Blvd. 75 – Tel. +45 82 30 22 22 https://oerestadgym.dk/in-english/ ): una scuola dove gli ambienti di apprendimento costringono i docenti a progettare diversamente le attività didattiche e i ragazzi a lavorare in squadra. Perché la conoscenza, in fondo, assomiglia ad una rete, non è suddivisa in compartimenti stagni. Dunque, niente più lunghe mattinate o pomeriggi con sole lezioni: qui la scuola è polifunzionale e offre momenti di studio accanto a movimenti di svago, sport e relax.

L’estate scandinava regala giornate e lunghissime serate, luci e atmosfere particolari. E siccome non può esserci viaggio senza che ci sia una sorpresa, prendiamo un bus (il biglietto di una corsa singola costa 3,30 euro!). La prossima destinazione è SUSLEHOLMEN.

Sono quasi le sette di sera ma qui il Sole, ancora, non accenna a calare: c’è tempo per un the caldo in una cafeteria (Ricco’s Kaffè, Sluseholmen 28 Tel. +45 31 21 04 40).  Lampade ricoperte in rame, un’amplissima libreria da cui potete scegliere un testo da leggere mentre bevete il the o mangiate una girella di cannella, qui, in questo locale ben illuminato che si affaccia su un canale, è ancora la Natura – esattamente come a Orestad – a farla da padrona: al posto del tavolo c’è il tronco di un albero tagliato verticalmente a metà dove una donna dall’aspetto rigorosamente nordico lavora al Pc, mentre la sua bimba gioca nella saletta accanto dedicata ai più piccoli.
Ci affacciamo alla finestra: la protagonista, a Susleholmen, è l’Acqua.

Gli edifici si affacciano direttamente sui canali, mentre ponti e pontili permettono il contatto diretto con l’acqua. Sembra una piccola Venezia, se non fosse che qui tutto è rigorosamente nuovo, verde e leggero.
A rigor di logica non ci sarebbe spazio per un giardino. E, invece, capita di vederne persino uno che però galleggia sull’acqua, con una scaletta che lo collega all’appartamento. Giriamo l’angolo e attraversiamo un ponte: inizia a soffiare un forte vento. Una mamma con due bambine si avvicina ad un pontile che dall’appartamento si affaccia direttamente su uno dei canali che ‘bagna’ le case di Susleholmen: le bimbe si tuffano nell’acqua gelida e urlano dal freddo. La mamma sorride, divertita, mentre dall’altra parte del canale, pochi metri più in là, c’è una famiglia che, dall’interno della propria casa, osserva la scena. C’è un’ampia vetrata: la luce che anticipa il crepuscolo illumina gli interni dell’abitazione dal design raffinato. Il sole sta calando ma, prima di tornare in centro a Copenaghen , c’è spazio per un’altra emozione e ci regaliamo un giro in canoa. Da questa prospettiva tutto cambia: le case sono relativamente basse, è l’acqua a dominare su tutto. IL centro di  Copenaghen è là in fondo, apparentemente lontano.
La Natura ha vinto. Copenaghen sembra quasi celebrarne la vittoria.  Qui, in fondo, l’utopia è realtà.


salvo.jpg* giornalista con il pallino per i viaggi

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