di Daniela Baldo*
Un romanzo breve, ma che in poche pagine racchiude l’intero mondo della lunga vita di Oceano. Un’esistenza che la sua memoria sta cancellando in fretta: per questo la sua storia dovrà essere ricordata per sempre grazie alle pagine di un libro.
La montagna rimane sullo sfondo ma è protagonista della vicenda di Oceano che, a dispetto del nome, è un montanaro, fa il boscaiolo e, come dice lui stesso “non ho mai visto il mare”.
Oceano Giovanni Maria Del Favero ha novantotto anni quando un giorno bussa alla porta dello “scrittore” perché lo aiuti a narrare in un libro le “cose accadute perché non vengano dimenticate” e perché, per scrivere il romanzo della sua vita le parole che ha imparato non bastano a raccontare ciò che ha nel cuore.
Un cuore grande quello di Oceano, lo capiamo subito; il cuore di un uomo che giunto alla fine della sua vita non può dimenticare l’abbandono che lo ha segnato poco dopo la sua nascita che avrebbe dovuto avvenire in America, dove sua madre,incinta di sette mesi, stava per emigrare in cerca di fortuna. Ma il destino aveva scritto per lei e per il figlio che portava in grembo una storia diversa e il bambino era nato, prematuro, prima della partenza. E lei lo aveva chiamato Oceano pensando alla distesa d’acqua che non avrebbe mai più attraversato.
Dopo essere stato abbandonato, Oceano rimarrà per sempre in montagna con i nuovi genitori e qui conoscerà l’amore della sua vita, Italia, donna dal carattere forte ma dolce e che lo ama di un amore incondizionato. E’ lei che lo accompagna dallo scrittore e che lo aiuta a ricordare nei momenti, sempre più frequenti, in cui la memoria lo abbandona.
La storia di un amore solido e profondo quello tra Oceano e Italia, un amore che saprà superare i dolori e la sofferenza di un’esistenza non facile, di duro lavoro sui campi, segnata da momenti difficili e dalla partecipazione ad una guerra in cui non voleva proprio andare.
Il libro racconta la vita semplice ma nello stesso tempo straordinaria di un uomo buono che ha affrontato tutto con quel sorriso che si apre sotto due occhi azzurri, del colore del mare.
Francesco Vidotto, con una laurea in economia in tasca e un lavoro da manager d’azienda, oggi vive a Tai di Cadore, in un rapporto quasi simbiotico con la montagna, dedicando tutto il suo tempo alla scrittura. Le sue storie hanno spesso come protagonisti gli “ultimi” e sono storie di vita di uomini e donne semplici, umili e segnate dalla sofferenza. Ma anche vite che nascondono una grande dignità che le pagine di un libro possono restituire.
La scrittura semplice di Vidotto, dalla sintassi scorrevole, caratterizzata da numerosi dialoghi e dall’uso di frequenti termini dialettali, si adatta bene alle storie che egli vuole raccontare.
E’ difficile non farsi prendere da quella di Oceano: nel giro di poche pagine diventa una persona cara e familiare a cui ci si affeziona e diventa impossibile staccarsi dalle pagine di questo piccolo, grande libro.
* professoressa