di Federico D’Incà*
Il gioco è un morbo che anche nel bellunese attanaglia un enorme numero di persone e va combattuto. Ogni bellunese ha giocato in media quasi 1.800 euro nel 2016, che moltiplicati per il numero degli abitanti della città porta a una spesa complessiva di 62 milioni di euro. Il volume delle giocate è addirittura aumentato del 6 per cento dall’anno precedente. Stiamo parlando di dati impressionanti il gioco nel comune di Belluno e quindi anche nel bellunese è un morbo che attanaglia molte persone, una vera e propria malattia che porta alla devastazione di intere famiglie.
Questa situazione deve essere assolutamente combattuta sul territorio sia dal punto di vista culturale sia con grandi interventi grandi interventi che il M5S sta portando avanti da ormai 5 anni all’interno della aule parlamentari, nel consiglio regionale e nei Comuni dove è presente. L’imperativo è uno solo: combattere il gioco d’azzardo per fare in modo che ci possiamo liberare da questa piaga. Il gioco d’azzardo “di massa” è infatti pensato e organizzato da algoritmi per costruire una dipendenza: la macchina è progettata per mettere a profitto questo inganno, e lo Stato questo lo sa benissimo.
Il problema è che c’è una forte volontà politica, da parte di chi è al Governo di questo Paese e da parte chi questo Paese l’ha governato a lungo di vedere il gioco d’azzardo come una fonte di entrate per lo Stato. Ma quali entrate, ci dobbiamo rendere conto che questa è una malattia che diventa una fonte di dolore per le famiglie. Il Movimento 5 Stelle sta portando avanti a ogni livello due proposte molto importanti, che si fondono con un maggior potere decisionale alle Amministrazioni comunali.
“Bisogna abolire la pubblicità del gioco d’azzardo online che arriva nei cellulari e nei computer – spiega D’Incà – e questo è particolarmente importante per le nuove generazioni, dato che un giovane su due è già entrato in contatto con il mondo dell’azzardo. La seconda proposta è invece strutturale: l’istituzione di una tessera per l’azzardo con l’impostazione di tetti di massima spesa e di tempo che l’utente può passare davanti alle macchinette. “In questo modo potremo proteggere le famiglie e i nostri giovani, e allo stesso tempo combatteremo il riciclaggio di denaro sporco.
* parlamentare M5S