di Anna Gloria Soave
Un’ombra nera si allontana furtiva, mentre in un vicolo tra due palazzoni un gruppo di poliziotti pesta a morte un giovane. L’immagine creata dall’architetto di origini legnaghesi Andrea Muston, occupa la copertina di “Io sono Pietro”, di Fabrizio Rinaldi, edito da Albatros, Il Filo-S.r.l. Roma. Il libro, il secondo di Rinaldi, appartiene al genere noir e la vicenda che vi è narrata è stata suggerita allo scrittore dall’atroce fine del giovane Federico Aldrovandi che nel 2005, a diciott’anni, venne massacrato da quattro poliziotti, poi condannati.
Il libro che si fa leggere tutto d’un fiato, affronta temi cari all’autore, come la violenza delle istituzioni e l’omofobia. Ma lo scrittore vuol far emergere anche l’importanza dei legami famigliari, è infatti Pietro il fratello maggiore che, un anno dopo, si fa carico di dar giustizia al fratello Nicola , il minore, proteggendone anche il figlio orfano, ed una speranza nell’intelligenza dell’uomo, qui rappresentata dal commissario Piccoli, che non si arrende neppure ad una evidenza costruita.
L’autore con grande dimestichezza ed efficacia attinge al linguaggio giovanile, mettendolo spesso in contrapposizione con il linguaggio e la logica delle istituzioni che qui paiono ingessate. L’autore sarà presente ad alcuni dibattiti sul libro, verso la metà di gennaio 2018, sia a Mestre, che a Venezia.
CHI E’ L’AUTORE
Fabrizio Rinaldi vive a Legnago, in provincia di Verona. Docente di lettere e Filosofia, oggi in pensione, si è avvicinato alla sua passione più grande, il teatro, già nel 1969. La sua esperienza teatrale gli permette di mettere in scena testi di Brecht, Wilde, Ruzante, Goldoni, Moliere, Shakespeare e Ginsberg ed anche alcuni testi propri. Scrive poesie ispirandosi alla beat generation. E’ Fernanda Pivano, che dapprima conosce per lettera, a convincerlo a pubblicare i suoi primi componimenti.
Nel 1983 pubblica il romanzo “L’arcangelo- fotogrammi di un’allucinazione dove affronta metaforicamente il tema della dipendenza dall’eroina. Il noir “Io sono Pietro” è scritto tra il 2014-2015 e pubblicato nel settembre 2017, con un contributo dell’Arci nazionale , impegnata nel 2017 sul tema della tortura.
Fabrizio Rinaldi che è stato anche direttore artistico del Teatro Salieri, a Legnago, ha appena terminato una nuovo romanzo che questa volta si avvicina più al giallo classico.
Il noir a differenza del giallo o poliziesco, affronta tematiche diverse dal puro intreccio mistery; può non svelare il colpevole o i colpevoli; il narratore può essere lo stesso colpevole che svela l’intreccio dal suo punto di vista; spesso il noir è più violento del giallo classico.