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Io vado a votare. Chi tace acconsente che tutto si verifichi

di Daniela Boresi

Io andrò a votare. E lo farò perché è un diritto per il quale molti prima di me hanno lottato e che rispetto, e perché lo considero un dovere nei confronti di un Paese nel quale sono nata e vivo. Non potrei mai applaudire, o ancor più contestare, una guida del Paese dalla quale mi sono chiamata fuori. Il non presentarsi alle urne non è  una manifestazione di interesse, non possiamo legittimare il “partito del non voto”, anche se in ogni elezione, da quelle locali a quelle nazionali, la compagine di chi diserta pesa moltissimo. La protesta, quella vera e costruttiva, è fatta di partecipazione e d’impegno, poggia le radici sul dialogo e sul necessario dissenso. Votare non è uniformarsi, è chiedere che la propria voce venga ascoltata.

In questi giorni di campagna elettorale Timer Magazine ha dato spazio a chi l’ha chiesto, ai candidati ai quali abbiamo posto alcune domande e a chi invece desiderava interrogarli sul programma. La politica se ben fatta è una cosa seria, quello di chi si prende l’onere di amministrare un ruolo difficile e complesso.

Non sono convinta che il politico possa essere “il lavoro del signore della porta accanto”, è un mestiere che non s’improvvisa, ma richiede capacità, preparazione, sacrificio. Che ha bisogno di guardiani attenti che lo controllino, lo indirizzino e lo supportino. So di toccare un tasto difficile: dare addosso ai politici è sempre stato uno sport nazionale a tutte le latitudini. Ed è proprio per questo che, per quanto messi dinnanzi ad un sistema elettorale imperfetto e per nulla condivisibile, abbiamo il diritto di esprimerci e di dare a questo Paese una maggioranza e una opposizione solide e credibili. Chi tace acconsente che tutto si verifichi.

Mettere la croce sulla scheda è il più alto momento di partecipazione e di democrazia, l’attimo in cui davvero “uno vale uno” e può fare la differenza. Non coglierlo è chiamarsi fuori dalla gestione della cosa pubblica, dalla tutela dei nostri interessi.

L’impegno di Timer Magazine non è esaurito, seguiremo i risultati elettorali, la formazione del nuovo governo e saremo per voi i controllori di quanto faranno a Roma i 74 eletti.  Da dopo il voto inaugureremo una rubrica che monitorerà presenze e impegno dei nostri parlamentari e darà spazio alle richieste del territorio.

La politica, quella seria, è un gioco di squadra, fatto di eletti e di elettori, dove chi amministra deve godere di supporto, ma anche di un necessario stimolo costruttivo  a fare meglio.

Buon voto a tutti.


IMG-20171005-WA0008*Giornalista

 

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