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Operazione spiaggia pulita: in 80 a Rosolina per togliere plastica e sporcizia

di Carlotta Fassina*

Sciliar ti sei divertito? Saranno stati oltre ottanta, in una domenica di sole, i partecipanti alla pulizia della spiaggia nel tratto di Rosolina ricadente nel Parco del Delta del Po. Sea Sheperd, Lipu, Apae ed Sos Anfibi e persone spontaneamente accorse per fare qualcosa contro la sporcizia diffusa, hanno riempito decine e decine di sacchi appositamente predisposti per l’occasione dal Comune di Rosolina, che passerà poi alla raccolta nel punto di accumulo.

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E sai una cosa? Era bellissimo vedere all’opera soprattutto giovani tra i 20 e i 35 anni.  In effetti, l’attività richiedeva un certo impegno perché d’immondizia ce n’era tanta e molto diversificata. Era un continuo alzarsi ed abbassarsi per raccoglierla. Formidabili i bambini e i ragazzini che tentavano in ogni modo di trascinare nella sabbia le pesanti boe spiaggiate,  residui sempre più diffusi e ingombranti della mitilicoltura in mare.

Se dovessi elencare in ordine di abbondanza quello che abbiamo insacchettato, direi che il primato spetterebbe a bottiglie e bottigliette di plastica, bastoncini dei cotton fioc  e dei lecca lecca, retine per la mitilicoltura e ingombranti cassette in polistirolo per la conservazione del pesce. Queste ultime in particolare e le bottiglie dominavano le zone delle dune naturali. Le cassette, intere o frammentate, si accumulavano a ridosso dei cespugli contro cui le spingeva il vento, le bottiglie invece erano soprattutto in vicinanza dei sentieri e passaggi. Il polistirolo è veramente un’insidia perché tende a sminuzzarsi in quella specie di palline che vengono portate ovunque. Chissà se i pescatori si rendono conto dell’impatto ambientale di questi contenitori “perduti”. Probabilmente qualcosa nella normativa dovrebbe cambiare.

Non avevamo la pretesa di pulire tutto, sarebbe stato davvero impossibile. Certamente volevamo dare il nostro contributo e far capire che l’unico mare che ci piace è quello pulito, l’unica gente che si merita il mare è quella che non lascia traccia del suo passaggio.

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Purtroppo non ci ha fatto piacere neppure vedere semidecomposta l’ennesima testuggine marina (Caretta caretta). Lo spiaggiamento di questi meravigliosi e rari rettili è in aumento nell’Alto Adriatico e pare ricondursi soprattutto all’uso delle reti a strascico dei pescherecci. Nelle loro maglie le testuggini restano intrappolate, si feriscono e possono morire per traumi e infezioni conseguenti (dati Arpae 2013). Un’altra causa nota è proprio la plastica che le tartarughe ingoiano al posto delle meduse.

Però, nonostante tutto, devo dirti che quelle persone così solidali a una causa davvero importante mi hanno fatto veramente piacere e lo ha fatto anche a diversi gitanti che si sono fermati a parlare con noi.

E se da queste esperienze di responsabilità civile, che speriamo siano sempre più condivise, venisse fuori davvero una forza dirompente capace di contrastare le cattive consuetudini e l’abuso della plastica? Una rivoluzione!


carlotta fassina*Scienze Naturali

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