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Lanzarin, “La cultura della donazione del sangue deve iniziare nelle scuole”

“Donare il sangue è un vero gesto di amore. La cultura della donazione deve entrare nelle scuole, a cominciare da quelle primarie: perché è quando si è bambini e ragazzi che si comincia a capire che il sangue è vita e che una delle prime forme di solidarietà sociale è aiutare la vita donando il sangue”.

E’ quanto ha sottolineato l’assessore regionale al Sociale, Manuela Lanzarin, intervenendo a Peschiera all’assemblea dell’Avis regionale Veneto. “Donare il sangue è la prima forma di cittadina attiva, un atto di responsabilità verso gli altri e anche verso se stessi, perché implica uno stile di vita sano e attento al benessere individuale e sociale”, ha aggiunto..

 

Con 131 mila soci, 6 Avis provinciali (Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza) e 324 Avis comunali o equiparate, è la grande associazione di volontariato del Veneto. Grazie all’Avis e alla generosità dei suoi donatori, vengono assicurate ogni anno alle strutture sanitarie della regione emazie, plasma e piastrine per fronteggiare tutte le necessità di trasfusione e per poter sostenere anche la domanda di regioni carenti.

“L’invecchiamento della popolazione e la dinamica demografica in atto anche nel volontariato coinvolgono anche un’associazione storica e importante come l’Avis – ha riconosciuto l’assessore – Per questo l’istituzione regionale continuerà a promuovere l’appello delle associazioni  a irrobustire le file dei donatori, e ad affiancare le sezioni e i centri di raccolta nel garantire tutela, sicurezza, facilità e accessibilità alla pratica della donazione. Vogliamo diffondere con ogni mezzo la sensibilità sociale verso questa forma di cittadinanza attiva, anche attraverso la buona pratica fiscale di destinare il 5 per mille con la dichiarazione dei redditi”.

“Ringrazio, a nome di tutti i veneti, i donatori dell’Avis e quanti continuano a operare da volontari nell’associazione, anche se magari hanno superato la soglia di età o i requisiti previsti per i donatori attivi – ha concluso l’assessore – La Regione vi è debitrice per il grande lavoro di formazione sanitaria che svolgete, in affiancamento e a volte anche in supplenza al servizio sanitario”.

Infine l’assessore ha ricordato che la Regione Veneto ha nell’Avis un partner importante per il lavoro di attuazione del nuovo Codice d Terzo settore: “Condividiamo insieme gli obiettivi di totale trasparenza, rendicontazione e responsabilità sociale, ma anche di semplificazione e velocità organizzativa, che sono propri del volontariato più dinamico e autentico – ha sottolineato – E condividiamo l’esigenza e la volontà di difendere e non snaturare il modello organizzativo del volontariato veneto”.


 

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