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Donne: rispetto ai maschi più magre, fumatrici e consumatrici di ansiolitici

“Il disagio giovanile e la sua prevenzione” è il titolo di uno studio realizzato su circa millecinquecento studenti di una ventina di scuole superiori,  finalizzato a definire il disagio giovanile, che si concretizza nell’uso di droghe e l’abuso di alcol, ma anche nella consistente frequentazione di siti pornografici o atteggiamenti rischiosi dal punto di vista sessuale.

“Ma la novità assoluta che emerge da questa inchiesta è il ritratto della donna, che supera i maschi in alcuni comportamenti nei quali storicamente invece era in minoranza”, spiega il professor Carlo Foresta, endocrinologo. “In paragone rispetto ai maschi coetanei emergono infatti dati che fanno riflettere. Perché se è vero che preferisce i rapporti stabili – e questo era noto – adesso emerge anche che fuma di più, è più magra, prende più ansiolitici e segue sempre meno i canoni dell’eterosessualità, dato che rispetto al maschio si dichiarano maggiormente lesbiche o bisessuali”.

“I risultati della ricerca mettono in evidenza importanti differenze di genere rispetto alla manifestazione dei comportamenti a rischio” continua il dottor Luca Flesia, responsabile scientifico per la parte psicologica del progetto. “Approfondire queste differenze è fondamentale per avviare efficaci programmi di intervento e prevenzione del disagio giovanile, che va sempre considerato parte integrante di un ecosistema relazionale”.

Sul fronte dell’analisi del peso corporeo, è emerso che il 5% per cento dei maschi si dichiara sottopeso, contro il 17% delle coetanee. Lato sovrappeso e obesità, il trend si inverte: 15% maschi e 10% femmine. Queste ultime riferiscono di fumare più sigarette: una frequenza giornaliera nel 64% delle studentesse contro il 57% dei loro colleghi di studi. Invece i maschi riferiscono di bere di più durante la settimana (21,6% contro 12,3% delle femmine). Fronte ansiolitici, negli ultimi 12 mesi le donne che ne fanno uso quotidiano o sporadico risultano il 16,1%, contro l’8,3% dei maschi. Stesse proporzioni per gli antidepressivi, presi saltuariamente dal doppio delle femmine. Relativamente all’orientamento sessuale delle donne è emerso che il 90,2% dei maschi si dichiara eterosessuale contro l’81,3% delle donne, che nel 15,2% dei casi si definiscono bisessuali (7,2% per i maschi) e nel 3,5% dei casi omosessuali (2,4% i maschi). Infine, le femmine dichiarano in percentuale maggiore rispetto ai maschi di avere partner fissi (45,4% delle femmine contro il 33,5% dei maschi) e meno partner occasionali (3,2% contro 7,8%).


 

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