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La politica di oggi e la storia romana

di Corrado Poli*

Un episodio della storia romana, narrato da Tito Livio, ci può aiutare a comprendere quanto sta succedendo nella politica italiana, europea e occidentale in generale. Quando i Sanniti intrappolarono i Romani alle Forche Caudine, il capo dei Sanniti Gaio Porzio chiese consiglio al vecchio padre Erennio il quale gli consigliò di lasciare andare liberi i Romani e fare con loro un patto di alleanza da una posizione di superiorità.

L’orgoglioso Gaio Porzio rifiutò e chiese una seconda opinione al padre il quale mandò a dire di ucciderli tutti. Al figlio sembrò che il vecchio padre fosse uscito di senno per la contraddittorietà delle risposte. Ma il vecchio rispose che i nemici o si distruggono per sempre oppure è meglio fare un’alleanza: “Tertium nullum consilium esse” scrive Tito Livio. I Sanniti invece decisero di umiliare i Romani che presto si riorganizzarono, tornarono arrabbiatissimi e fecero piazza pulita dei Sanniti.

Il riferimento alla situazione corrente va interpretato come segue: si sta innalzando sempre più alta la voce di una protesta verso il sistema e la classe dirigente che ha governato i paesi avanzati per tre quarti di secolo. Alle elezioni italiane i cittadini hanno premiato i partiti che la borghesia dominante continua a definire in modo spregevole e sarcastico “populisti” con insopportabile aria di superiorità. Nonostante la vittoria elettorale e la débâcle dei partiti tradizionali, non solo si è continuato a disprezzare i leader vincenti e gli stessi cittadini che li hanno votati, ma s’è tentato di cancellare il risultato elettorale con i più svariati trucchi che sono cominciati ancor prima delle elezioni per mezzo di una legge elettorale ignobile.

Tornando ai Sanniti e ai Romani, il problema sta proprio nelle due opzioni che Erennio presentò al figlio. La prima, quella che preferisco, consiste nel rispettare gli avversari, dare loro legittimità e in questo modo recuperarli nel sistema democratico a costo di cedere qualcosa e soprattutto di rigenerare l’autorevolezza dei leader conservatori. La seconda è l’opzione reazionaria che vorrebbe eliminare per sempre l’opposizione. Purtroppo, questa sembra essere la via scelta e non solo in Italia. Peccato che siamo arrivati al punto che potrebbe non essere più praticabile per due motivi: primo perché la protesta monta forte e violenta in tutta Europa ed è fuori controllo. In secondo luogo, perché una repressione violenta – come quella a cui s’è arrivati molto vicini in Spagna – non fa parte della cultura democratica ormai diffusa e sarebbe difficilmente praticabile.

Esiste quindi una sola possibilità di fatto: conservare nel cambiamento, recuperando alla legittimità democratica le legittime proteste. L’alternativa di una temporanea umiliazione dei populisti (e dei cittadini che li hanno votati) preparerebbe il loro prossimo ritorno vincente.


s200_corrado.poli*Scrittore – Docente

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