In concomitanza con l’apertura della due-giorni di iniziative ed eventiorganizzata dai comuni di Cadoneghe e Vigonza nella ricorrenza della Giornata mondiale del Rifugiato, ha avuto inizio ieri venerdì 15 giugno il nuovo progetto di accoglienza ai richiedenti asilo che coinvolge il territorio delle due stesse municipalità.
Spiega l’assessore ai servizi sociali di Cadoneghe Augusta Parizzi: «Da due anni i due comuni ospitano 25 immigrati richiedenti asilo, 21 il comune di Cadoneghe e 4 quello di Vigonza, grazie al progetto Sprar, gestito dalle cooperative del Consorzio Veneto Insieme (Orizzonti, Villaggio Globale, Il Sestante, Gruppo R). Da gennaio abbiamo provveduto ad allargare a 60 i posti di accoglienza, per 30 persone a Cadoneghe e 30 a Vigonza, e ora la nuova accoglienza prende concretamente avvio. Si tratta di un percorso condiviso, in crescita consapevole, impegnativo, che ci ha messo e ancora ci metterà in gioco, ma sta portando dei frutti. Siamo stati temerari, ma vediamo il successo del nostro lavoro: facciamo inclusione». Per stimolare il dialogo con il territorio che ospita il progetto, le due amministrazioni hanno prestato i loro spazi al pubblico, invitandolo a due giorni di iniziative gratuite, formative e divertenti.
Ieri Cadoneghe ha aperto la manifestazione, dal titolo “#WithRefugees”, con l’intervento del professor Stefano Allievi, docente di sociologia all’Università di Padova, in una conferenza-spettacolo che prende origine dal suo libro “Immigrazione. Cambiare tutto”. «A Phileas Fogg, il protagonista di “Il giro del mondo in ottanta giorni”, durante il suo viaggio non vengono mai chiesti i documenti – ha sottolineato Allievi – Jules Verne è un realista, quindi il dato riportato nel suo romanzo è basato sulla realtà dell’epoca. I confini europei si chiudono infatti dagli anni Settanta, ma dovremmo tenere a mente l’etimologia della parola confine: cum finis, ovvero il fine che ho in comune con gli altri. I confini vanno condivisi, non devono separare».
«Di fronte all’immigrazione la prima reazione del cittadino è normalmente di due tipi: mettere la testa sotto la sabbia o avere paura – ha proseguito il sociologo -. Ma dobbiamo ricordare che nel 2017 in Italia vi sono state più partenze di italiani per l’estero che arrivi di immigrati in Italia. Possiamo trovare delle soluzioni e cercare di regolamentare i flussi: aprire canali di ingresso con politiche europee, non nazionali; creare corridoi umanitari; fare integrazione e non accoglienza». Sull’importanza da attribuire all’accoglienza in senso stretto, allontanandosi da sentimenti di mero pietismo, ha posto l’accento anche il sindaco di Cadoneghe Michele Schiavo, mentre sulla necessità di cambiare prospettiva e assumersi ciascuno le proprie responsabilità è tornato il sindaco di Vigonza Innocente Marangon, presentando il nuovo progetto di accoglienza. «Il progetto è semestrale, perciò sono state numerose le persone che già in questi primi due anni vi hanno partecipato, abitando nei due comuni e vivendo inseriti nei loro contesti comunitari – sottolinea Alessandra Arosio della cooperativa Il Sestante -. Studenti lavoratori, una famiglia con tre figli e alcune famiglie monogenitoriali, che, come i cittadini italiani residenti, hanno potuto accedere e usufruire dei servizi dei comuni, integrandosi bene, al punto che alcuni partecipano alle attività sociali, dal coro della parrocchia al volontariato nella proloco e per la sagra patronale».
La prima giornata di “#WithRefugees” è proseguita con l’apertura della mostra e performance fotografica “Fotografia4Social” a cura di Pamela Mastrilli e Redframe (presso villa Ghedini), e lo spettacolo “Arte Migrante in Concerto” in piazza del Sindacato. Per la seconda tappa si passerà il testimone a Vigonza, dove venerdì 22 giugno si svolgerà il torneo di “calcetto internazionale” a 5, aperto a tutte le squadre informali di Vigonza e Cadoneghe, presso “La città dei ragazzi” (dalle ore 14 alle 18).
Per le iscrizioni al torneo, scrivere a chiaramaugeri@orizzonticoop.it.