Le sue canzoni le conoscono tutti, dalla ragazzina che a fine concerto è salita sul palco per abbracciarlo e prendersi un bacio sulla testa, alla coppia di settantenni scatenati tra le prime file. Nella cornice unica al mondo di piazza San Marco Zucchero Sugar Fornaciari ha stregato per la seconda volta Venezia con il suo avvio del tour mondiale “The Best Live” organizzato da F&p Group. In laguna il bluesman di Roncocesi si è esibito per le uniche date italiane, prima di volare, tra le altre destinazioni, in Lettonia, Regno Unito e Olanda.
Zucchero ha scaldato il pubblico con alcune canzoni dell’ultimo album Black Cat, partendo da “Partigiano Reggiano” e “13 buone ragioni”, invitando poi il pubblico a scatenarsi sulle note di “Il mare impetuoso al tramonto…” accompagnato dalla verve e dall’energia di Tomoyasu Hotei. L’artista ha quindi salutato Venezia e ha dichiarato: «Siamo in un posto bellissimo, cercheremo di non essere stridenti».
Il pubblico ha risposto inizialmente un po’ timido, per poi lasciarsi andare sull’incitamento del bluesman e del giapponese Hotei (autore di “Battle without honor or humanity”, presente nella colonna sonora di Kill Bill) che imbracciando la sua Zemaitis ha fatto svoltare la serata. Curioso come dopo aver concluso la performance, a metà concerto l’artista orientale si sia accomodato in undicesima fila, tra il pubblico, per ascoltare il resto dell’evento in compagnia della moglie. Hotei si è lasciato andare ad alcune firme di autografi e ha risposto alle domande di TimerMagazine dicendo: «Sono già stato cinque volte a Venezia da turista con mia moglie, ma suonare da questo palco è stato davvero qualcosa di unico, eccezionale».
Tra le Procuratie e la Basilica di San Marco illuminate dai giochi di luci provenienti dal palco, la storia artistica del cantante italiano è stata ripercorsa attraverso i suoi successi: “Con le mani”, “Dune mosse”, “Vedo Nero” e “Baila”. Fino a stupire ancora grazie al coro Cheryl Porter and Halleluiah Gospel Singers che lo ha accompagnato in “Madre Dolcissima”, “Così Celeste” e “Overdose D’amore”. C’è stato anche il tempo per un omaggio al dj Avicii con una cover di “Wake me up”, ma l’apice è stato il “duetto” con Pavarotti per “Miserere”. L’indiscusso eterno tenore è apparso sui megaschermi e Zucchero ha lasciato spazio anche al suo ricordo, valorizzato ulteriormente dal fragoroso applauso e dalla standing ovation avvenuta subito dopo il pezzo.
Poco prima dell’epilogo l’artista ha presentato la sua band internazionale, composta da: Polo Jones, Kat Dyson, Brian Auger, Doug Pettibone, Queen Cora Coleman, Nicola Peruch, Adriano Molinari, Mario Schilirò, Andrea Whitt, James Thompson, Lazaro Amauri Oviedo Dilout e Carlos Minoso. Alla fine il colpo di coda, dato da “X colpa di chi?” e “Diavolo in me”, ha fatto esaurire le energie del pubblico. Dopo tre ore di concerto, con “A Wonderful World” è calato il sipario sulla notte veneziana e il cappello del bluesman sull’asta del microfono ha salutato la città facendola ripiombare nel suo magico silenzio.
E.V. – T.B.