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Riaperto il tratto tra la A4 e la A23 chiuso il traffico per i lavori della terza corsia

di Lucio Leonardelli*

Oltre 200 persone al lavoro nella notte scorsa, tra sabato e domenica, nel tratto di A4 Venezia-Trieste e di A23 Udine-Tarvisio chiuso al traffico per consentire l’esecuzione di una serie di lavori riguardanti la costruzione della terza corsia.

Un vero e proprio piccolo esercito, composto da ausiliari alla viabilità, personale della manutenzione, agenti della polizia stradale, tecnici della direzione lavori e delle ditte che gestiscono la segnaletica, maestranze delle imprese coinvolte ha seguito le diverse fasi dei numerosi interventi pianificati accuratamente e riuniti in una sola notte: dalla demolizione del cavalcavia della Strada Comunale Valderie al getto della soletta del cavalcavia della Strada Comunale Case Padoane e di quella del cavalcavia Strada Comunale Pampaluna – Corgnolo.

A questi lavori principali, che fanno parte degli interventi riguardanti la costruzione della terza corsia, approfittando della chiusura – che consente di lavorare più rapidamente e in totale sicurezza – ne sono stati aggiunti una serie di altri quali: estrazione di palancole, ripasso della segnaletica orizzontale, rimozione dei pali della luce sul nodo di interconnessione A4/A23, cantierizzazione delle piste di immissione all’area di servizio di Gonars sia in direzione Nord sia in direzione Sud e interventi sulla pavimentazione sia delle rampe del nodo di Palmanova Udine Trieste e Udine Venezia, che nel tratto Latisana-San Giorgio in entrambe le carreggiate.

Sostituita anche tutta la segnaletica (una sessantina di tabelle) riguardante i limiti di velocità per i mezzi pesanti che, da questa mattina (15 luglio) dovranno percorre l’autostrada, nel tratto di cantiere a una velocità massima di 60 chilometri all’ora.

La lunga notte di lavoro è iniziata prima delle 21,00 di ieri sera, con la cosiddetta “bonifica” delle carreggiate che vengono percorse dalla pattuglia della Polstrada e dai mezzi di Autovie Venete per verificare che al momento della chiusura non ci siano veicoli fermi nelle piazzole di emergenza o nelle aree di servizio interne al tratto interessato dai lavori.

Tutti i mezzi (escavatori, pinze, martelli pneumatici e ruspe, camion) utilizzati per la demolizione erano già stati posizionati sul posto. A protezione dell’asfalto sotto il cavalcavia da demolire è stato steso un manto di sabbia spesso 50 centimetri che svolge anche la funzione di assorbimento del rumore.

Le macerie, al termine della demolizione, sono state caricate sui camion e rimosse, per consentire l’immediata ripulitura del manto stradale e il ripristino delle barriere di sicurezza. Un’operazione in sé e per sé relativamente semplice – come quella di demolizione di un ponte – in realtà diventa complessa quando viene effettuata su un’autostrada che, inevitabilmente, deve essere chiusa al traffico.

Tutto, infatti, deve essere pianificato e organizzato per ridurre al minimo i tempi di chiusura e per riconsegnare la strada in perfette condizioni di sicurezza. Non sempre i tempi riescono ad essere rispettati, perchè l’imprevisto può sempre capitare. Questa volta, per esempio, l’autostrada è stata riaperta poco dopo le 7 del mattino, anzichè alle sei, come previsto a causa delle forti precipitazioni che hanno causato un ritardo nell’inizio dei lavori.


IMG-20180515-WA0026* Giornalista

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