di Pietro Ruo*
Matteo Manassero, 25 anni compiuti ad aprile, veronese di Negrar, è sicuramente il giocatore più talentuoso del golf triveneto, ma anche di quello italiano. Una carriera sfolgorante all’inizio con la vittoria da dilettante dell’European Amateur Championship che gli consentì di partecipare al British Open a Turnberry. Una apparizione sfolgorante nel 2009 con un tredicesimo posto, alla pari con Francesco Molinari, che gli valse la Silver Medal come migliore dilettante in uno dei più importanti Major golfistici.
Poi il passaggio al professionismo e altre importanti vittorie fino al prestigioso titolo conquistato nel Bmw Pga Championship del 2013. Poi è iniziata una crisi profonda soprattutto a livello di risultati. Il 2018 dovrebbe essere l’anno della sua rinascita ma finora i risultati migliori sono stati due ventesimi posti, mentre all’Open di Francia e allo Scottish Open ha dovuto incassare due sfortunatissime uscite al taglio.
Ora nella classifica europea della Race to Dubai è al novantatreesimo posto, ancora lontano dagli obiettivi che si era prefissato all’inizio dell’anno. Tuttavia, poiché il talento non gli manca, qualcuno paragona le sue vicende golfistiche a quelle dell’inglese Justine Rose. Anche lui partito fortissimo a livello giovanile salvo poi attraversare un profondo periodo di crisi, per ritornare dopo qualche anno ai massimi livelli, tanto che lo scorso anno si è aggiudicato la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Naturalmente gli appassionati si augurano di vedere Manassero ancora ai vertici di qualche importante torneo.
Tuttavia se il pro veronese, per il momento, appare ancora in difficoltà, a livello Triveneto si stanno mettendo in luce alcune giovani promesse. Una di queste è sicuramente il vicentino Guido Migliozzi, 21 anni, recente vincitore alla Pinetina del Memorial Bordoni, gara dell’Alps Tour, un circuito minore che tuttavia è molto utile per fare esperienza prima di puntare all’European Tour. Il suo maestro, Niccolò Bisazza, che lo segue al circolo di golf della Montecchia, è sicuro che abbia le qualità per affermarsi tra i migliori professionisti dei circuiti maggiori. “E’ un giocatore istintivo, molto bravo, ha la necessità di qualche ulteriore miglioramento tecnico, tuttavia le qualità ci sono tutte. “ “Poi – prosegue Bisazza – qui alla Montecchia è seguito da uno staff che lavora secondo un piano unitario, dove accanto al mio ruolo di maestro, ci sono il preparatore atletico e il nutrizionista-“ “Gli manca soltanto di trovare un buon caddie – conclude Bisazza – ma penso di averlo già individuato”.
Le soprese positive non mancano nemmeno a livello femminile, anche si tratta ancora di giovani dilettanti. Tuttavia tra le Girls azzurre che si sono aggiudicate in Svezia l’oro nel campionato europeo di categoria, c’erano due ragazze venete ormai note alle cronache golfistiche. Da Emilie Alba Paltrinieri del circolo di villa Condulmer, ad Anna Zanusso del circolo di Ca’ Amata che, dopo il perentorio successo, sempre in Svezia nell’Annika Invitational, ha fornito il suo prezioso contributo anche per la vittoria di quest’oro europeo. Per loro naturalmente, l’arduo compito di non sentirsi appagate per i successi conquistati e puntare a sempre più ambiziosi traguardi.
In alto Guido Migliozzi (Foto Mendicini)
*Giornalista