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Jurassic world per amanti di effetti speciali e clonazione

di Marco Zocca*

Nati dalla penna di Michael Crichton e dalla mente del grande Steven Spielberg, i film
della serie Jurassic Park hanno accompagnato intere generazioni, facendo sognare
grandi e piccini dal 1993 ad oggi.
A quasi un mese e mezzo dalla sua prima uscita al cinema, sembra che il quinto
capitolo della saga “jurassica” più amata di sempre non voglia abbandonare le prime
posizioni dei film più visti nelle sale.
“Jurassic World – il regno distrutto” ha incassato una cifra superiore al miliardo di
dollari in meno di 30 giorni, diventando cosi il venticinquesimo film con più incassi
della storia del cinema.
Non c’è da stupirsi di questo risultato, dopotutto stiamo parlando di un media
franchise che negli ultimi 25 anni ha prodotto incassi superiori a 4.5 miliardi di dollari
con soli 5 film.
Il testimone della regia quest’anno è passato a Juan Antonio Bayona, regista spagnolo
di film quali “Sette minuti dopo la mezzanotte” e del film campione di incassi “The
Impossible”. Restano invece immutati gli attori principali del cast datato 2015, con
Chris Pratt e Bryce Dallas Howard rispettivamente nei panni di Owen e Clair.
Naturale sarà il confronto con il precedente e più visto tra i capitoli dell’intera saga che
nel 2015 è diventato il quarto film con più incassi della storia.
Saranno riusciti ad essere all’altezza delle aspettative ? Scopriamolo insieme…
Sinossi – Il film in breve…
Sono passati 3 anni dall’incidente che ha letteralmente distrutto “Jurassic Word”, il
parco tematico costruito su Isla Nublar, scenario del precedente film (2015).
L’isola su cui sorge il parco è ormai prossima all’implosione a causa di un vulcano
dormiente che si è improvvisamente risvegliato.
JURASSIC WORLD:
IL REGNO DISTRUTTO
Il mondo è di fronte ad un bivio: salvare i dinosauri da un’inevitabile seconda
estinzione o lasciare che la natura faccia il suo corso.
Claire, decisa a non rassegnarsi, si imbarca in una missione apparentemente
impossibile: salvare quanti più dinosauri presenti sull’isola e portarli in un altro luogo,
dove possano continuare la loro esistenza in pace.
Ad aiutarla in questa impresa titanica ci saranno l’ex fidanzato, esperto di velociraptor,
una giovane veterinaria ed un improbabile informatico.
Peccato però che dietro l’avventura sull’isola si nasconda ben altro: complotti,
rivelazioni, vecchie comparse e chi lo sa, forse la reale minaccia di un conflitto sulla
terra ferma…
Feedback – Il mio giudizio da spettatore …
Seguo questa saga da quando ho memoria e mi reputo un assoluto fan del “Jurassic
Park”; come non esserlo dopo tutto, fin da quando siamo bambini, nel nostro
immaginario, i dinosauri occupano uno dei gradini più alti della scala wow. Quando nel
1993 venne pubblicato il primo film, era chiaro che il sogno di molti ragazzi, me
compreso, si sarebbe avverato semplicemente andando al cinema. Dal quel lontano 93’
ad oggi di film ne hanno prodotti 5, ma questo quinto capitolo, a differenza di altri non
mi ha del tutto convinto.
Perché vi starete chiedendo? Mi spiego meglio…
Quando esci con un film al cinema, ed esso risulta essere il quinto di una lunga serie di
successi, devi fare i conti con un alta, oserei dire altissima, aspettativa.
Senza considerare che dopo il poker di film che ti sei visto e rivisto, negli ultimi vent’
anni, qualcosa di nuovo desideri trovarlo. Un qualcosa che ti faccia stringere le mani
sulla poltrona e che ti faccia guardare il tuo vicino con un’ espressione di assoluto
stupore tatuata in volto.
Insomma al quinto capitolo ti aspetti, o almeno lo speri, che chi dirige la baracca si sia
inventato qualcosa di diverso per farti amare ancora questa saga, evitando il rischio di
offrire al pubblico la solita e succulenta minestra riscaldata.
In Jurassic World – il regno distrutto il tentativo di offrire qualcosa di nuovo c’è stato,
peccato che questa novità, se pur convincente, sia stata spesa con sufficienza e
mancanza di originalità. Confidiamo dunque nel prossimo ed ultimo capitolo della
nuova trilogia, dove mi auguro venga ripresa l’idea con maggiore e rinnovata
convinzione.
Dalla catastrofe naturale del vulcano in eruzione, alle tematiche animaliste, passando
per il sempre caro scontro tra filosofia morale e avidità congenita, questi gli elementi
alla base del menù accuratamente preparato da Juan Antonio Bayona. La storia viene
trattata con consapevole superficialità per lasciare più spazio a scene cariche di
emozione e di suspense, che meglio si prestano a tenere incollati gli spettatori alle
poltrone.
La pellicola, nonostante tutto, si conferma essere un’ottimo blockbuster estivo
orientato ad un pubblico di giovani e famiglie. Al prezzo del biglietto saranno
comunque incluse: un’ottima dose di avventura, cattivi divorati ed una gran quantità di
gigantesche creature preistoriche redivive.
Per gli adulti speranzosi in un “jurassic movie” bollino rosso, ci sarà da aspettare il
giorno in cui la Amblin Entertainment affiderà la regia a Quentin Tarantino.
Passiamo ai voti…
– Coinvolgimento: Voto 8
– Fattore sorpresa: Voto 6
– Trama: Voto 6
Voto finale 6.7
Replica si o no ???
Tornerei al cinema a rivederlo, ma solo per apprezzare nuovamente i grandiosi
effetti speciali…
Cinescienza – Curiosità scientifiche…
In Jurassic Word – il mondo distrutto vengono tirate in ballo svariate tematiche
scientifiche, tutte di grande attualità, dalle eruzioni vulcaniche allo sfruttamento degli
animali, passando per l’ingegneria genetica e la clonazione.
Sono sicuro che dopo aver visto il film, molti spettatori si saranno fatti la seguente
domanda: con le attuali tecnologie sarebbe possibile clonare i dinosauri ?
Per poter rispondere a questa domanda, dobbiamo prima capire come funziona la
clonazione…
Partiamo dal presupposto che la clonazione è un processo, già presente in natura ,che
viene impiegato dagli esseri viventi più semplici, come alcune specie piante e vermi,
per generare figli (identici al genitore) senza utilizzare la cosiddetta riproduzione
sessuale.
Questo processo è stato prerogativa della natura fino al 5 luglio 1996 giorno in cui,
dopo oltre 50 anni di ricerche e tentativi, è nata Dolly, la prima pecora ad essere creata
con successo attraverso la clonazione.
La clonazione è il processo che permette dunque di ottenere in maniera artificiale dei
cloni, esseri viventi geneticamente identici al soggetto di partenza.
Con geneticamente identici mi riferisco al fatto che condividono lo stesso patrimonio
genetico, ovvero possiedo lo stesso DNA.
In maniera semplificata, il DNA può essere inteso come un lungo filamento, scritto in
codice di sole 4 lettere, nella quale sono racchiuse tutte le informazioni di un essere
vivente. Il DNA di ognuno di noi è unico e diverso da quello altrui, esso determina ogni
nostro aspetto fisico e biologico, dal colore dei capelli e degli occhi fino alla forma e al
funzionamento del nostro corpo.
Mi piace pensare che il DNA sia una specie di libretto delle istruzioni della vita…
Il DNA è racchiuso nel nucleo delle cellule degli esseri viventi e l’insieme delle
informazioni racchiuse in questo codice viene definito patrimonio genetico.
Per darvi un idea, nel corpo di un essere umano sono presenti qualcosa come 130
miliardi di chilometri di DNA, sufficientemente lunghi a coprire più di 800 volte la
distanza tra la terra e il sole…
Ne deriva che se due individui possiedo lo stesso DNA essi saranno identici anche dal
punto di vista esteriore oltre che dal punto di vista genetico.
Un clone sarà quindi pressoché identico al soggetto clonato.

La clonazione rimane in ogni caso un processo a bassa efficienza di realizzazione per
via delle molte variabili, che spesso ne compromettono i risultati.
Nel 1996 durante l’esperimento che portò alla luce Dolly, solo un embrione su 277
completo lo sviluppo portando alla corretta realizzazione del clone.
È altresì doveroso ricordare che dal ’96 ad oggi sono stati fatti passi da gigante in
questo campo, riducendo in parte quelle che erano le variabili di insuccesso.
Ne sono un esempio i due macachi clonati con successo all’ Accademia delle scienze di
Shanghai meno di due mesi fa
Ora che avete un idea di come funziona la clonazione, torniamo alla domanda iniziale,
sarebbe possibile o no clonare i dinosauri con questa tecnica?
Beh la risposta è NI
Con questo processo sarebbe assolutamente possibile creare dei dinosauri in carne ed
ossa, peccato però che ad oggi, non si posseggano tutti gli ingredienti necessari per
compiere con successo la clonazione.
I due tasselli mancanti per completare il processo sono: il nucleo di una cellula del
dinosauro che vogliamo clonare, contente il suo intero patrimonio genetico, o in
alternativa l’intera sequenza del suo DNA, e una cellula uovo in buono stato.
Nei film della saga, la mancanza di questi elementi viene colmata dalle fantascientifiche
tecniche impiegate nei laboratori del Jurassic Park.
Ne è un esempio quello di completare i tratti di DNA mancante con porzioni di DNA di
altri animali quali rospi e camaleonti.
Ad oggi non è dunque possibile riportare sulla terra i dinosauri.
Questo limite esiste per tutti gli animali estinti nel passato ?
Ovviamente no, prende il nome de-estinzione o risurrezione biologica, è il processo di
creazione artificiale di animali estinti o apparentemente estinti in natura sfruttando la
tecnica della clonazione. L’idea sarebbe quella di sfruttare il processo per creare
animali da reintrodurre in natura laddove, per colpa dell’uomo o di altri fattori, si sono
estinti. Un primo, anche se vano tentativo, è stato quello fatto sullo stambecco dei
Pirenei.
La frontiera in questo campo si sta allargando e sono pronti tutta una seria di progetti
con altri candidati.
E per quello che riguarda gli Umani ???
C’è chi pensa o immagina che un futuro alla “ The Island ” non sia così lontano…
Noi ovviamente speriamo non sia così !!!


*Cinefilo per passione

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