Con Cesare De Michelis, presidente della Marsilio, scompare una figura centrale della cultura italiana. Espressioni di cordoglio sono giunte dal Friuli Venezia Giulia e dal Veneto.
“Con Cesare De Michelis scompare un grande veneto. Il suo nome è sinonimo di industria culturale, di della vera, e di capacità di visione. Per me, come per tutti, Cesare De Michelis significa Marsilio, la casa editrice di Venezia e del Veneto, cresciuta con lui a impresa editoriale di prestigio nazionale e internazionale”. Così il presidente del Veneto Luca Zaia, rende omaggio a Cesare De Michelis, studioso raffinato, docente universitario, giornalista e presidente della casa editrice Marsilio.
“Il Veneto perde un grande uomo di cultura – prosegue Zaia – dagli interessi poliedrici, capace di guardare in faccia il futuro e di anticipare i tempi. Veneziano, innamorato di Venezia, Cesare De Michelis ha sempre spinto lo sguardo più in là della difesa della storia, del prestigio della Serenissima, guardando con fiducia al progresso e dimostrando che la città può e deve ripensarsi continuamente, con le sue diverse anime, come centro di cultura e di ricerca, città universitaria e polo dell’arte contemporanea, come con l’avveniristico progetto “M9’. Il Museo del Novecento di cui aveva il coordinamento scientifico”.
“Ma il suo nome – prosegue il presidente del Veneto – resterà per sempre legato ai libri, alla letteratura e all’editoria: ‘talent scout’ dei giallisti nordici (come non ricordare il grande successo della trilogia di Stieg Larsson che lui seppe importare dalla Svezia?), De Michelis abbracciava uno sconfinato orizzonte di conoscenze e amori letterari che attraversava i secoli, da Aldo Manuzio, che fu il padre nobile della tipografia veneta e italiana e che lui fece ricordare con la grande mostra nelle Galleria dell’Accademia, a Carlo Goldoni, di cui curò l’edizione nazionale delle opere, al vicentino Goffredo Parise di cui ha fatto rivivere la ‘verve’ giornalistica presiedendo la giuria del premio a lui intitolato, fino alle giovani promesse della letteratura contemporanea, che De Michelis ha lanciato e incoraggiato firmando acute e sempre suggestive recensioni”.
“Ci mancherà e lo ricorderemo con rimpianto il prossimo 22 settembre a Treviso – conclude Zaia – alla consegna del premio Parise: lo ringrazieremo, ancora una volta, rendendo omaggio all’editore che ne guidava la giuria e che con il suo fiuto da ‘impresario della cultura’ e la sua sensibilità giornalistica ha contribuito anche quest’anno a guardare al meglio del giornalismo italiano e a selezionare bravi reporters, degni eredi della penna del maestro vicentino e capaci di attirare la curiosità intellettuale e la sensibilità di un uomo di cultura che scavalcava la tradizione in cerca di nuove competenze e saperi”.
IL CORDOGLIO IN FRIULI VG – (LL) A ricordarlo è stata la senatrice del Pd Tatiana Rojc, autrice di saggi e opere narrative, la quale ha affermato che “ con la scomparsa di De Michelis viene a mancare una figura centrale della cultura italiana del secondo Novecento e di questo inizio di millennio, in un momento in cui la cultura e la letteratura in particolare sono alla difficile ricerca di un nuovo modo d’essere nella società della digitalizzazione avanzata”
Per Rojc “si tratta di una gravissima perdita per la cultura del nostro Paese, sentita in modo speciale in tutto il Nord-Est, di cui cui ha rappresentato un fermo punto di riferimento e un motivo d’orgoglio. Alla famiglia e ai collaboratori un pensiero di cordoglio, e l’auspicio che il lascito intellettuale e imprenditoriale di De Michelis sia raccolto e fatto vivere ancora”.
“Nella sua attività di editore – ha aggiunto Rojc – Cesare de Michelis ha saputo mantenere vivo uno dei significati profondi della letteratura, cioè sublimare l’individuo attraverso la parola, essere luogo in cui personale e sociale sono ricondotti a un senso comune”.
A poche ore dalla sua scomparsa la Festa del Libro con gli Autori ricorda l’editore e uomo di cultura attraverso le parole del direttore artistico di Pordenonelegge GianMario Villalta.
“Cesare De Michelis è stato un interlocutore ironico e severo ma necessario per tutti noi che abbiamo lavorato nel mondo dei libri in questi ultimi decenni”. Aveva una passione e uno stile che ricorderemo – sottolinea – così come ricordiamo che la “prima assoluta” della nuova gestione di Pordenonelegge nel 2002 fu siglata dal suo intervento inaugurale nella sede di Palazzo Montereale Mantica.
Da allora, in molte occasioni, per sostegno, critica, incitamento, e per l’amichevole collaborazione con la casa editrice Marsilio, la sua vicinanza non è mai venuta meno. Noi tutti di pordenonelegge ci uniamo al cordoglio dei famigliari e dei molti amici di Cesare”.
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