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36° Festival Internazionale di Musica di Portogruaro, omaggio al compositore russo Sergej Prokof’ev

(LL) – Tutto è pronto a Portogruaro per la 36ima edizione del Festival Internazionale di Musica la cui serata inaugurale si terrà martedì 21, alle ore 21, presso il Teatro Russolo della Città del Lemene.

Sul palco una delle due grandi orchestre presenti quest’anno: l’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, che prende il nome dal celebre teatro, il più antico del mondo disegnato da Andrea Palladio nel 1580, con Enrico Bronzi in veste di direttore e solista. Il programma comprenderà musiche del grande compositore russo Sergej Prokof’ev, in particolare la Sinfonia n.3, le musiche per il film Lieutenant Kijée il Concertino per violoncello e orchestra, opera di ascolto raro.

Enrico Bronzi, direttore artistico del Festival,organizzato dalla Fondazione Musicale Santa Cecilia, dedicato quest’anno alle Illuminazioni e al rapporto (ancora non risolto) tra la musica e le altre forme d’arte o di pensiero, l’aveva promesso: “quasi nessuno dei brani eseguiti si chiamerà Sonata o Concerto, ma tutti avranno un titolo, con un rimando a una fonte extramusicale” e sarà così per la serata inaugurale di una manifestazione che ha fatto di Portogruaro un punto di riferimento nel panorama musicale internazionale.

C’è molto della tragica essenza del Novecento nella parabola di Sergej Prokof’ev, nel suo carattere difficile da decifrare, tuttora, a 65 anni dalla sua morte. La sua vita e la sua produzione musicale sono avvolte da una trama di scelte, di mutamenti, di opzioni repentine e impreviste. Chiaro, però, come fin dall’infanzia le velleità creative di Prokof’ev furono attratte dal teatro musicale e dal connubio tra parole, immagini e musica: 8 opere liriche, 7 balletti, 4 musiche di scena per il teatro e 5 per il cinema lo testimoniano.

Purtroppo a ben poche di queste opere arrise un vero successo durante la vita di un compositore che conobbe i riconoscimenti maggiori in ambito pianistico, sinfonico e cameristico. Anche in questo si celano il fascino e la rete di significati delle pagine in programma, che rappresentano efficacemente distinti momenti e differenti disposizioni creative dell’autore.

Per prima vede la luce la Terza Sinfonia op. 44, opera di lunga gestazione completata nel 1928. Gran parte del materiale musicale utilizzato in quest’opera è frutto di una sorta di “autoestrazione”: proviene infatti dall’opera L’Angelo di fuoco, un lavoro per il teatro musicale, che però non riscosse grande fortuna, eseguito per la prima volta interamente solo nel 1955 a Venezia sotto la regia di Strehler. L’autore tentò, inutilmente, di smarcare questo lavoro sinfonico dall’opera teatrale. Articolata in quattro movimenti, si presenta con un linguaggio denso, spesso accesamente ritmato e timbricamente sgargiante.

A seguire negli anni Trenta Prokof’ev si cimenta nel genere della musica per il cinema. Il primo film che musica è  Lieutenant Kijé, tratto da una novella di Yuri Tinianov, satira della burocrazia militare di fine Settecento. Il film non riscosse un grande successo e ancora una volta Prokof’ev, come per l’Angelo di fuoco, riprese in mano il proprio materiale musicale altrimenti destinato all’oblio e – per così dire – lo riciclò, ristrutturandolo in una Suite sinfonica, la cui prima esecuzione ebbe luogo alla Radio russa il 21 dicembre del 1934. Singolare scoprire come Sting, nella canzone Russians, inserita nel suo primo album da solista (The Dream of the Blue Turtles, 1985), abbia utilizzato praticamente senza modifiche il bellissimo tema del secondo quadro di questa Suite.

 

Infine il Concertino per violoncello e orchestra op. 132, opera di ascolto raro, e una delle sette composizioni alle quali Prokof’ev stava lavorando quando morì. L’opera fu completata dal violoncellista Mstislav Rostropovic, con il supporto di Dmitrij Kabalevskij in veste di orchestratore. Un secondo compimento, che si ascolterà durante la serata, e una diversa orchestrazione vennero proposte nel 1996, ad opera di Vladimir Blok, in collaborazione con il violoncellista Steven Isserlis.

 

Fondata nel 1990, l’Orchestra del Teatro Olimpico dal  2014 ha intrapreso un percorso di radicale rinnovamento,  ideato da Piergiorgio Meneghini, che l’ha trasformata in una sorta di bottega d’arte all’interno della quale i 40 musicisti – selezionati fra centinaia di “under 30” diplomati nei  Conservatori di tutta  Italia – hanno la possibilità di perfezionarsi sotto la guida di docenti-formatori di grande  esperienza. Lo scopo del progetto, unico nel Veneto e fra i pochi in  Italia, è duplice: offrire ai giovani maestri d’orchestra un  percorso altamente formativo e nel contempo realizzare  stagioni  sinfoniche di qualità arricchite dalla presenza di rinomati solisti e direttori ospiti.

 

Evento di respiro sempre più internazionale, il Festival fino al 14 settembre metterà in calendario un ciclo principale di 8 concerti che si svolgeranno al Teatro Russolo di Portogruaro con artisti di levatura internazionale. In totale oltre 40 gli eventi, tra esecuzioni musicali e le tradizionali conferenze di Penombre, che porteranno nomi di spicco nel panorama italiano della critica musicale: Quirino Principe, Renato Morelli, Giovanni Bietti, Roberto Calabretto.

 

Il concerto inaugurale sarà registrato e trasmesso dopo l’estate da RAI Radio 3, grazie alla partnership tra il Festival e il canale radiofonico nazionale.


 

 

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