di Salvo Ingargiola*
Il mattino dopo, dopo aver dormito più di dieci ore e soprattutto dopo aver superato la fatica dello zaino pesante (vi consigliamo di partire con meno di 10 chili, considerando che in ostelli e alberghi è possibile lavarsi i vestiti e lasciarli asciugare in poco tempo), ci rimettiamo in cammino un po’ tardi, intorno alle 9.
A differenza della prima tappa – in cui uscire dalla zona industriale di Leon è impegnativo e niente affatto piacevole alla vista -, oggi, al contrario, camminare e attraversare i paesaggi ci restituisce l’energia persa il giorno precedente. La prima meravigliosa tappa della giornata è Hospital de Orbigo, un villaggio di poche case che sorgono tutte intorno a un ponte romano (per la verità quasi interamente ricostruito) e al fiume Orbigo. Qui oggi regna il silenzio. La natura inizia a conquistare il suo spazio dopo il chiasso di Leon dove le viuzze sono piene di gente e alcol fino a tarda notte. In passato questo borgo ospitava l’ospedale dei Pellegrini. Proseguiamo dopo una breve sosta in una caffetteria. La tappa odierna conserva ancora una grande sorpresa. Si chiama Astorga.
Hospital de Orbigo
Città di origine romane, come d’altronde Leon, qui quando muoviamo i primi passi sono evidenti le tracce di Roma Antica. Di fronte all’albergo pubblico dei pellegrini (in ogni cittadina del Camino esiste un albergo pubblico o municipale che solitamente costa meno rispetto agli altri ndr), ci sono le rovine di domus e sala termale di epoca romana. C’è ancora traccia di una pavimentazione decorata con un mosaico. Lo splendore di Astorga, però, non è solamente legato a Roma antica.
Qui, accanto al barocco del Palazzo comunale in Plaza Mayor, coesistono le meraviglie dello stile gotico unito a quello rinascimentale della Cattedrale con il Retablo Mayor di Gaspar Becerra, artista andaluso che è considerato il Michelangelo spagnolo. Ma soprattutto Astorga è Gaudí on the road: dopo ore e ore di cammino interrotte solo da un vecchietto che ci ha offerto dell’anguria fresca lungo il percorso, trovare lungo il Cammino un’opera del noto architetto artista catalano autore di Casa Batllo’ a Barcelona assomiglia a una pausa rigenerante per la mente e per il corpo. Parliamo di un edificio che prima era sede del Palazzo episcopale e oggi è più semplicemente un museo dedicato a Gaudí. La forma bizzarra delle finestre e le linee morbide, i cerchi: qui tutto sembra muoversi in questo che assomiglia a un castello delle fiabe. Bravo Gaudi! E’ tempo di lasciare Astorga.
Il palazzo episcopale di Astorga opera di Gaudi’
Sono quasi le ore 20 ma l’energia del Cammino ci spinge a riprendere la strada contrassegnata dalla freccia gialla verso Santiago. Non sembra esserci tempo per la stanchezza per ora. Solo tanta energia. Altre due ore di cammino – il tempo di vedere il sole tramontare – per poi fermarsi, intorno alle 22 (si consiglia sempre di arrivare presto per trovare posto in albergo!) in un piccolo villaggio a Santa Catalina de Somosa, a 10 km da Astorga.
Il crepuscolo nel villaggio di Santa Catalina, 10 km da Astorga
Seconda tappa/E il viaggio continua……….
* Giornalista