di Lucio Leonardelli*
Saranno celebrati martedì’ 29 gennaio, alle 10.30, nella Basilica di San Vittore a Varese i funerali di Stato di Giuseppe Zamberletti, morto a 85 anni in ospedale dove si trovava ricoverato in quanto malato da tempo. Padre della Protezione Civile e Commissario straordinario per il Terremoto del 1976 in Friuli Venezia Giulia, Zamberletti è stato ricordato da Angelo Borrelli, attuale capo del Dipartimento della Protezione Civile, come “un amico, un maestro, una guida”.
“Abbiamo perso – ha aggiunto – uno straordinario conoscitore della fragilità del nostro paese, un uomo che per primo intuì la necessità di distinguere la fase del soccorso in emergenza da quella fondamentale della previsione e della prevenzione dei rischi naturali”. Zamberletti era stato parlamentare della Democrazia Cristiana fin dal 1968 e si era sempre occupato di temi riguardanti la sicurezza dei cittadini. Nel 1972 aveva ricoperto l’incarico di Sottosegretario all’Interno nei governi presieduti da Aldo Moro e da Giulio Andreotti, con la delega per la Pubblica sicurezza, l’antincendio e protezione civile. Innumerevoli le espressioni di cordoglio da parte delle istituzioni e del mondo politico del Friuli Venezia Giulia nei confronti di una figura che, assieme all’allora presidente della regione Antonio Comelli, contribuì in modo determinare all’opera di ricostruzione dei paesi distrutti dal tragico sisma che provocò un migliaio di vittime.
In occasione del 40imo di quel terribile 6 maggio 1976, durante le celebrazioni che si tennero per ricordare l’opera di restauro dei beni culturali danneggiati dal terremoto, lo stesso Zamberletti assicurò la consegna al Museo di Venzone, nato proprio per ripercorrere sia quei terribili giorni che l’attento e prezioso lavoro di ricostruzione di parte della documentazione da lui conservata, materiale prezioso che riguardava anche il suo ruolo di Commissario straordinario.
“Con Zamberletti – ha sottolineato il capogruppo della Lega in consiglio regionale Mauro Bordin, esprimendo il cordoglio del gruppo – scompare un grande maestro che ha guidato il Friuli nella ricostruzione dopo il tragico terremoto del 1976. I suoi insegnamenti e il suo ricordo verranno sempre mantenuti vivi dai friulani che hanno condiviso quegli anni di dolore, ma anche di speranza di rinascita per le generazioni future”.
“Senza la guida di Zamberletti, protagonista insieme alle nostre istituzioni e alla gente del Friuli della mobilitazione per la ricostruzione, il Friuli, come oggi lo conosciamo, non sarebbe stato possibile. Il modello di allora – ha proseguito l’esponente leghista – così come il coraggio della nostra gente viene portato ancora oggi d’esempio per superare le pagine tragiche della storia.”
“Zamberletti capì per primo la necessità di distinguere la fase del soccorso da quella delle prevenzione dei rischi, fu il padre della Protezione civile, modello di un volontariato ancora oggi cardine della nostra società e simbolo di un Friuli del fare. Per la sua scomparsa esprimiamo il nostro profondo cordoglio e lo ringrazieremo sempre per esserci stato guida negli anni della ricostruzione. Il Friuli – ha concluso Bordin – non dimenticherà”.
A nome di Progetto FVG/Ar è intervenuto Mauro Di Bert, capogruppo in consiglio regionale, il quale, nel sottolineare che “ad andarsene è un uomo del fare, un decisionista che ha consentito a un Friuli devastato di superare con effetti importanti la prima fase del post terremoto”, ha rimarcato che “Zamberletti in tutti questi anni è rimasto un grande amico del Friuli, sempre ricordato e il cui operato gli ha valso la consegna anche di alcune cittadinanze onorarie. Il territorio friulano deve molto a questa personalità che, con il suo intervento, ha saputo conciliare le esigente degli enti locali e delle comunità diventate le protagoniste della ripresa.”
L’ex presidente della regione e attuale deputato Renzo Tondo lo ricorda così sulla sua pagina fb: “Se ne é andato un Uomo straordinario che ha contribuito a far grande l’immagine del Friuli nel mondo. Lo ricorderemo per l’impegno e la concretezza, la passione e l’onestà. Ho avuto il privilegio e l’onore di conoscerlo durante l’emergenza e la ricostruzione dopo il terremoto del 76 quando appena ventenne muovevo i primi passi in politica. L’ho reincontrato da presidente del FVG. Sempre sereno ottimista positivo competente. Rimarrà nella Storia del Friuli che lo ha apprezzato e che gli deve riconoscenza
Mandi commissario straordinario Giuseppe Zamberletti.
*Giornalista