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Carmignano. Le cicogne mettono su casa con l’aiuto dell’Enel

di Carlotta Fassina*

Anche quest’anno la coppia di cicogne della frazione di Camazzole di Carmignano sembrerebbe intenzionata a portare a buon fine la nidificazione e l’allevamento dei piccoli sino al loro involo. Serviva però la messa in sicurezza del traliccio usato anche l’anno scorso per il nido, operazione che si è conclusa felicemente nelle prime ore di domenica 10 marzo, grazie all’intervento di Enel Distribuzione.

Le cicogne, come si sa, amano nidificare in alto: su grandi camini, alberi, edifici diroccati e tralicci. Quest’ultimi offrono una discreta alternativa, soprattutto quando in zona non c’è altro a disposizione. Il problema è che i tralicci servono a sostenere le linee elettriche dell’alta tensione, che potrebbero portare alla folgorazione degli adulti o dei piccoli delle cicogne. La folgorazione purtroppo colpisce molti uccelli, soprattutto se di grandi dimensioni. Avviene quando uno di essi tocca contemporaneamente due fili elettrici a potenziale diverso; il suo corpo funge in questo caso da conduttore, venendo attraversato dalla corrente ad alta tensione e restandone così folgorato. Quando il nido si accresce negli anni e comincia a sbordare verso i fili elettrici o quando le cicogne portano grossi rami al nido, il rischio di folgorazione cresce.

Già l’anno scorso Enel Distribuzione, in accordo con la Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) di Padova aveva isolato e quindi messo in sicurezza i cavi prossimi ai tralicci più vicini al nido di Carmignano. Non era invece potuta intervenire su quelli del traliccio scelto dalla coppia perché il rischio di abbandono del nido a seguito del disturbo era alto, visto che ormai la nidificazione era in corso. Non si poteva rischiare che non avesse successo, tanto più che tutto il paese si era presa a cuore la coppia e si avvicendava nell’osservare il via vai di quegli ingombranti e ben visibili inquilini di un giardino urbano. La nidificazione dell’anno scorso è stata infatti il primo e unico caso andato a buon fine, con l’involo di 3 piccoli, per l’intera provincia di Padova da moltissimi anni (certamente decine e decine).

Così Enel Distribuzione e il delegato della Lipu di Padova, Giulio Piras, si sono trovati per finire l’opera intrapresa e monitorare il comportamento della coppia. Alle 8 di domenica 10 marzo quindi i tecnici incaricati sono saliti sulla gru e nell’arco di un paio d’ore hanno isolato i conduttori nel tratto più vicino al nido. Un’operazione non facile, ma di certo indispensabile.

Le cicogne nel frattempo hanno sorvolato l’area per capire cosa stesse accadendo. Finiti i lavori e scesa la gru, hanno ridotto il raggio dei loro volteggi fino a riconquistare il nido, portando al suo interno nuovi rametti per adattarlo alla nuova stagione.

E mentre tutti, tecnici di Enel Distribuzione e Lipu, hanno tirato un sospiro di sollievo di fronte allo scampato pericolo di folgorazione, le cicogne hanno rinsaldato il loro amore con il caratteristico battere veloce dei becchi.

La deposizione potrebbe avvenire ora tra pochi giorni o entro aprile-maggio. Tra i rischi più grandi ci sono ora il forte maltempo e le grandinate, un qualche accidente a uno dei genitori o il disturbo eccessivo. L’uccisione per bracconaggio, se le giovani cicogne patavine decidessero di partire, potrebbe presentarsi in tempo di migrazione, e compromettere l’incremento della loro presenza.

Se la nidificazione andrà bene anche quest’anno forse converrà cominciare seriamente a pensare a piattaforme idonee per nuovi nidi. Intanto restiamo con il fiato sospeso e auguriamo alle cicogne la meritata prosperità.


carlotta-fassina*Naturalista

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