di Lucio Leonardelli*
Preoccupante episodio di stampo mafioso in Friuli Venezia Giulia ai danni del giornalista del Tgr della Rai regionale Giovanni Taormina cui stamane è stata recapitata in redazione a Udine una busta contenente due proiettili di giornale con una sua fotografia cerchiata da una X.
Del fatto se ne sta occupando ora la Questura di Udine, cui è stata fatta subito la denuncia, che ha aperto un’indagine attraverso la Squadra Mobile e la Digos, nonché la Polizia Scientifica che ha avviato immediatamente gli accertamenti per verificare eventuali tracce e, possibilmente, la provenienza.
Originario di Trapani, Giovanni Taormina è in forza alla Rai del Friuli Venezia Giulia da alcuni mesi e si occupa da tempo di criminalità organizzata e proprio di recente aveva intervistato un pentito della ‘ndrangheta calabrese, Luigi Bonaventura, noto per essere stato reggente di una potente cosca di ‘ndrangheta attiva nel territorio di Crotone, intervistandolo in un luogo protetto sugli interessi delle mafie in Friuli Venezia Giulia. Taormina aveva partecipato inoltre ad una iniziativa di Libera tenutasi a Palmanova e proprio in tale occasione sarebbe stata scattata la foto contenuta nel plico giunto stamane a suo nome.
“Si tratta – afferma in una nota Assostampa Fvg che ha reso noto la notizia – di una grave intimidazione a un collega che si è sempre occupato di criminalità organizzata, da tempo presente in forze anche nel Fvg, che un tempo era considerata ‘isola felice'”.
“Al collega e alla redazione – aggiunge la nota – è subito arrivata la solidarietà da parte delle organizzazioni sindacali dei giornalisti, regionali e nazionali. Certi che Taormina ovviamente continuerà a fare il suo lavoro con la stessa serietà del passato, senza lasciarsi intimidire”. L’intimidazione, ricorda Assostampa, arriva “due giorni dopo il fallito attentato a Floriana Bulfon, la giornalista friulana che lavora per Espresso e Repubblica, nella cui auto è stata ritrovata una bottiglia contenente del liquido infiammabile”.
“Questi episodi – conclude la nota di Assostampa Fvg – sono solo gli ultimi di una lunga escalation di intimidazioni, minacce, aggressioni verbali e fisiche ai danni di giornalisti, attacco diretto al diritto costituzionale di informare e essere informati”.
“Dopo l’arrivo della busta con proiettili ho parlato con il collega Giovanni Taormina. Mi ha detto che, pur essendo umanamente scosso, questa minaccia gli dà la forza di impegnarsi ancora di più sui fatti di cronaca che ha seguito in questi anni.” A dirlo è stato il direttore della Tgr, Alessandro Casarin il quale ha aggiunto che a Taormina sono state assicurate “la totale solidarietà e vicinanza della Direzione e dei giornalisti della Tgr. Conosco il suo impegno sul fronte della cronaca nera, le sue interviste ai pentiti di mafia e contro il traffico e lo spaccio di droga. Sono certo che continuerà a fare il lavoro di cronista in prima linea alla ricerca della verità”.
Al riguardo è intervenuta anche la parlamentare Pd ed ex presidente della regione Debora Serracchiani la quale ha affermato che “ se l’impronta è quella della criminalità organizzata come appare, siamo di fronte a un salto di qualità in Friuli Venezia Giulia che impone l’immediato allerta di tutti i presidi di sicurezza, delle organizzazioni sociali, dei soggetti politici e istituzionali”.
Per Serracchiani si tratta di “ un segnale molto pesante per le caratteristiche specifiche con cui è stata portata l’intimidazione e per il soggetto che ne è vittima: va fatta chiarezza prima possibile, anche per la sicurezza personale del giornalista minacciato. La stampa e in particolare il servizio pubblico – ha sottolineato la parlamentare – sono il primo argine che si oppone all’inquinamento del tessuto civile operato dalla criminalità organizzata”.
Solidarietà è stata espressa a Giovanni Taormina e alla Rai anche dal segretario regionale del Pd Cristiano Shaurli “nei confronti di una vergognosa intimidazione con metodi che, purtroppo, non appartengono solo ad altre realtà del nostro Paese ma ormai accadono sulla soglia della nostre case.”.
“Sono fatti – ha aggiunto – che suggeriscono una forte presenza sempre più attiva e insidiosa della criminalità organizzata anche in Friuli Venezia Giulia”.
*Giornalista