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Vaia, D’Incà (M5S): “Con il Decreto Sblocca-cantieri ristori più veloci anche per attività produttive e privati”

L’articolo 26 del Decreto Sblocca-cantieri, all’esame del Senato, contiene una novità importante per cittadini e operatori turistici della montagna bellunese colpiti dall’ondata di maltempo dello scorso ottobre.

“La modifica apportata al Codice della Protezione Civile – dichiara il deputato bellunese Federico D’Incà (M5S) -, consentirà di prevedere nelle ordinanze o nelle deliberazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri l’avvio dell’attuazione non solo delle prime misure ma, in via più generale, l’attuazione di tutte le misure, quindi anche di quelle successive che riguardano le attività produttive e i privati danneggiati. In poche parole, vi saranno forme più semplici e rapide di ristoro per i tanti cittadini bellunesi e veneti colpiti dalla tempesta Vaia”.

“Sono orgoglioso di questa misura che era uno degli impegni più importanti che avevamo preso all’indomani dell’alluvione con Luigi Di Maio, in visita nei comuni colpiti per rimborsare sia le attività economiche e produttive, sia il patrimonio privato danneggiato da tali eventi – prosegue il deputato del Movimento 5 Stelle”.

“L’esperienza delle passate calamità, infatti, testimonia che i soggetti danneggiati ricevono i contributi a quasi due anni dall’evento calamitoso, senza contare che, spesso, le risorse stanziate a suo tempo non sono più disponibili – commenta il parlamentare veneto –. Con la modifica citata, l’erogazione sarà molto più veloce e saranno abbattuti i tempi eliminando il ricorso a ordinanze successive per la disciplina delle modalità e dei termini per la presentazione delle istanze e la relativa istruttoria”.

“Ricordo a tutti che il governo ha stanziato per il Veneto e in particolare per la Provincia di Belluno oltre un miliardo di euro in 3 anni. Una cifra che mai si era vista prima e che darà la possibilità di gestire una completa messa in sicurezza del territorio. Come M5S vigileremo affinché ogni risarcimento vada a buon fine e il bellunese possa essere modello di riferimento per l’Italia intera di gestione di una calamità naturale”.


 

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