L’Università di Padova festeggia i suoi otto secoli di storia (1222 -2022) con una serie di iniziative volte al largo pubblico. Tra queste, una collana di libri a cura de Il Bo live che va a “curiosare” tra gli aspetti meno noti e inediti che ruotano attorno all’Ateneo, alla città e alle pieghe mai secondarie di una vita brulicante, attiva e spesso geniale che caratterizza un’accademia con un grande passato e quanto mai adesso proiettata in un futuro complesso e internazionale a scrivere la Storia con la penna della scienza.
E dei luoghi della scienza parla proprio il primo libro La scienza nascosta nei luoghi di Padova (Padova University Press, 2019) che sarà presentato nel pomeriggio di mercoledì 29 maggio nell’Aula Magna di Palazzo del Bo.
Si legge nell’introduzione di Pietro Greco: «Quella che vi proponiamo è una serie di stimoli, legati da un filo rosso, per percorrere le strade, frequentare le piazze, entrare nei palazzi e infine catturare l’anima di Padova, città della conoscenza. […] La patavina libertas la troverete solo passeggiando per il “Liston” e per le altre strade di Padova, frequentando le sue piazze, entrando nei suoi palazzi, “parlando” con i luoghi della scienza.»
Una sorta di guida per visitatori esigenti e curiosi, che ti fa incontrare una città “che non pensavi”, un presente così impastato di un passato da vivere in una simultaneità vivace, creativa, intellettuale, una agorà dove s’incontrano uomini di scienza, come Galileo Galilei, William Harvey, Vesalio, geni dell’arte come Giotto, Giusto de’ Menabuoi, Donatello, figure femminili che hanno rivoluzionato la cultura come la prima donna laureata al mondo, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia. Fino alla scienza del Novecento con Albert Einstein, Stephen Hawking, Bruno Rossi, Bepi Colombo.
Centro anni de Il Bo, nato come giornale studentesco nel 1919, si intersecano simbolicamente con gli ottocento della Scuola accademica patavina, così si legge nella postfazione di Telmo Pievani, filosofo della scienza ed evoluzionista, Direttore de Il Bo Live: «[…] è una congiuntura storica propizia per comunicare a tutti che questa geografia scientifica deve diventare una geografia culturale tout court, patrimonio di tutti. Quella storia infatti continua e dà un indirizzo al nostro futuro, come vediamo chiaramente nei luoghi di scienza contemporanei raccontati nella parte finale di questo libro. La ricerca scientifica e tecnologica ha un intrinseco valore culturale, che un’università così antica ha il compito di promuovere. Ci sono tre modi per farlo: incentrare le celebrazioni del 2022 sulla massima apertura e inclusione, verso la comunità accademica, la comunità studentesca e la comunità cittadina; raccontare questa bellissima storia di scienza non soltanto al pubblico locale e regionale, ma a livello nazionale e internazionale, tornando così per certi aspetti alle nostre origini e alla nostra tradizione; ma soprattutto, fare in modo che la festa degli 800 non sia soltanto un’effimera incensazione del proprio passato, ma consegni alla città e ai suoi ospiti un’eredità permanente.
Il libro sarà presentato nel pomeriggio di mercoledì 29 maggio nell’Aula Magna di Palazzo del Bo.
Stefano Pierini
23 Maggio 2019 at 19:43Bel sito congratulazioni 🙂 sei invitata nel mio sito di Scienza