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Europee: ecco tutti gli eletti. Lega trionfatrice. M5s prende 2 seggi. 4 al Pd

di Lucio Leonardelli*

Il dato senza dubbio politicamente più rilevante che si ricava dall’esito complessivo del voto per il Parlamento Europeo nella Circoscrizione dell’Italia Orientale è quello riguardante la percentuale ottenuta dalla Lega in Emilia Romagna: un 33,77 per cento che ne fa del partito di Matteo Salvini il primo in assoluto in una regione dove il Pd, che pure, a dire il vero, era già andato in sofferenza alle politiche dello scorso anno, si è fermato al secondo posto con il 31,24 per cento.

Quello che si può conseguentemente pensare è che in autunno il centrodestra, sicuramente a trazione leghista, potrà dare l’assalto ad una delle poche “roccaforti” rimaste per il centrosinistra, dopo che in questa tornata elettorale, dove non si è votato solo per l’Europa, quello che continua ad essere il centrodestra originale ha espugnato il Piemonte, facendo conseguentemente “filotto” su tutto il Nord, dove già figurano i tre Governatori più amati d’Italia ovvero Fontana in Lombardia, Fedriga in Friuli Venezia Giulia e, soprattutto, Zaia in Veneto che ora, grazie al 49, 88 per cento ottenuto domenica, guida la regione più leghista del Paese. Un risultato non da poco al punto che sono in molti a pensare che proprio Luca Zaia potrebbe essere per Matteo Salvini il nome giusto da “spendere” per il futuro Commissario Europeo destinato all’Italia, considerando le caratteristiche di figura moderata del governatore veneto che potrebbero essere ben gradite dal futuro europarlamento che dovrà esprimersi al riguardo attraverso un voto.

E’ chiaro che una soluzione di questo tipo andrebbe ad aprire uno scenario del tutto nuovo per le regionali del prossimo anno che potrebbe avere in Roberto Ciambetti, rimasto escluso dalle possibili candidature europee, o l’attuale ministro Erika Stefani, soprattutto se dovesse portare a casa l’autonomia, delle possibili efficaci alternative. Uno scenario comunque che sarà oggetto di confronto internamente alla Lega probabilmente dopo l’estate, mentre oggi è stata la giornata che ha consacrato ulteriormente in tutta la Circoscrizione il radicamento dei salviniani, con percentuali decisamente alte e la conseguente elezione di ben 7 dei 14 europarlamentari previsti, dopo che per tutta la giornata vi è stato un vero e proprio “balletto” di numeri che in un primo momento avevano dato per certi 6 eletti, aumentati di uno con il dato ufficiale del Ministero dell’Interno giunto in serata.

L’altra metà sarà composta da 4 del Pd, 2 del Movimento 5 Stelle e 1 della SVP, a discapito quest’ultimo di Forza Italia che rimane a secco, mentre a FDI verrebbe assegnato il quindicesimo posto utile, ottenuto dal consigliere regionale Sergio Berlato, momentaneamente “congelato” in attesa della Brexit per effetto della quale all’Italia saranno attribuiti 3 europarlamentari in più, da 73 a 76, uno dei quali appunto alla Circoscrizione del Nord Est. Per il momento gli eletti, salvo variazioni, nelle file della Lega sono Matteo Salvini, la capogruppo uscente Mara Bizzotto al suo terzo mandato, il segretario veneto Toni Da Re, l’emiliana con radici trevigiane Alessandra Basso e la coppia del Friuli Venezia Giulia composta dall’udinese Elena Lizzi, già consigliere provinciale del capoluogo friulano, e dallo spilimberghese Marco Dreosto. Su di loro ha giocato una vera e propria partita lo stesso Massimiliano Fedriga, quasi “militarizzata”, con un esito tale da consentire ad entrambi l’immediata elezione con oltre 20 mila preferenze, mentre alla veneziana Rosanna Conte, consigliere comunale a Caorle, toccherà ad attendere la rinuncia di Matteo Salvini, peraltro scontata state la sua incompatibilità con il ruolo di senatore, per entrare nella pattuglia degli eletti e ciò dovrebbe avvenire già domani, martedì, essendo stati tutti convocati a Roma per le formalità relative alla loro elezione.

“Quella di ieri è una vittoria personale di Matteo Salvini, per la sua determinazione per la sua voglia di fare e anche per la dedizione che ha dedicato a questo progetto.

Credo che dietro a tutto ci sia la coerenza. Le cose che abbiamo promesso di fare le abbiamo fatte.
La Lega – ha scritto sua pagina fb Luca Zaia – esce forte dalle urne, e da queste urne esce il SI’ all’autonomia. I 5Stelle sono ad un bivio: o rispettano il contratto o fanno harakiri e vanno allo scontro. A Di Maio e al Movimento quindi dico basta: le loro dichiarazioni siano rispettose verso il ministro Stefani, e basta manfrine. “

“Sono molto soddisfatto – gli ha fatto eco Massimiliano Fedriga – di vedere, dopo un anno di governo regionale, una crescita così consistente, partendo da numeri già fortemente positivi per la Lega, che da un lato ci hanno consentito di eleggere per la prima volta due europarlamentari e, contemporaneamente, vanno a rafforzare l’azione di governo regionale”.

Se la Lega esulta, il Pd tutto sommato, può ritenersi comunque soddisfatto del risultato ottenuto poiché porta in Europa 4 parlamentari, guidati da Carlo Calenda, eletto con quasi 280 mila preferenze, seguito dalla vicepresidente dell’Emilia Romagna Elisabetta Gualmini, dall’uscente Paolo De Castro e da Alessandra Moretti che ritorna dov’era stata eletta cinque anni fa, prima di dimettersi a seguito della candidatura per il centrosinistra a presidente della regione, peraltro con un risultato decisamente disastrosa al punto che, dopo una parentesi di capogruppo da cui poi si è dimessa, per lei sembrava pressochè naturale ricercare nuove strade, ritrovando quindi quella verso Bruxelles a discapito del suo concittadino Achille Variati risultato il primo dei non eletti. “Dopo le elezioni La situazione dell’Italia peggiora decisamente. Saremo più isolati in Europa dove i partiti sovranisti non hanno sfondato negli altri Stati membri. Siamo usciti dal gruppo dei grandi paesi europei, la nostra collocazione è ora stabilmente con Polonia e Ungheria. Conteremo meno proprio mentre andiamo incontro a una situazione economica e finanziaria difficilissima. “ Così ha commentato il voto Carlo Calenda che ha pure definito “un’ottima notizia il crollo del M5S, sintomo – ha detto – che la prova di governo li sta esaurendo e che il tentativo maldestro di Di Maio di prendere in giro gli italiani negli ultimi 30 giorni di campagna elettorale, fingendo di litigare con la Lega, non è andato a buon fine.”

“Il sorpasso netto del PD sul M5S è un risultato politico molto importante, la lista unitaria PD-Siamo Europei è stata una scelta giusta. Non dobbiamo però dimenticare – ha sottolineato –  che la lista non ha neanche raggiunto il numero di voti delle politiche. Abbiamo evitato il peggio e dimostrato di essere vivi e combattivi, ma la strada da fare è molta.” E a delusione per i 5 Stelle è stata decisamente tanta considerato il 12,89 complessivo della Circoscrizione e l’elezione di soli 2 parlamentari ovvero l’uscente Marco Zullo, pordenonese, e la capolista Sabrina Pignedoli, emiliana, conosciuta come la “giornalista anticamorra” per le sue inchieste sulle infiltrazioni della criminalità mafiosa nel Nord Italia. “Sono emozionatissima e ancora non mi sembra vero – ha scritto nella sua pagina fb – e so che questo non è un punto di arrivo ma è adesso che comincia il lavoro”. Brutta batosta invece per Forza Italia che esce da questa competizione elettorale, relativamente al Nord Est, senza alcun rappresentante, avendo ceduto l’unico seggio all’altoatesino ed europarlamentare uscente Herbert Dorfmann per effetto del patto siglato con la SVP a tutela della rappresentanza delle minoranze linguistiche. Un patto che è stato tale da far abbandonare FI ad Elisabetta Gardini, cui però non sono bastate le oltre 14 mila preferenze ottenute nella lista di FDI per tornare in europarlamento, così come per l’uscente Remo Sernagiotto, pure presente nel raggruppamento guidato da Giorgia Meloni, giunto quarto con poco più di 7 mila prefenze, dopo il pordenonese Luca Ciriani, attuale capogruppo in Senato, candidatosi probabilmente più per attrarre voti che per l’effettivo desiderio di cambiare incarico.


IMG-20180515-WA0026-1.jpg  *Giornalista

 

 

 

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