di Stefano Chiaramonte*
“Quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia, di doman non c’è certezza.” Scriveva Lorenzo de’ Medici. Poesia bellissima, una delle perle della letteratura del Trecento. In quel tempo la durata media della vita era di circa 40 anni. Se la giovinezza era definita la primavera della vita, la vecchiaia era concepita come l’inverno, l’ultima delle stagioni, fredda, buia, animali in letargo, alberi senza foglie.
Oggi il concetto è stato rivalutato, la vecchiaia inizia ai 75 anni perché le condizioni cliniche della popolazione sono nettamente migliorate in confronto ai pari età di un secolo fa ma, indipendentemente dall’anagrafica, per tante persone il giro di boa viene riduttivamente identificato come il momento del pensionamento. Punto di arrivo o di partenza? Dipende. Per qualcuno l’uscita dal mondo del lavoro è una liberazione mentre per altri significa sentirsi come messi da parte. Certamente lo stato di salute e le condizioni fisiche sono un parametro importante con cui bisogna fare i conti ma l’approccio psicologico al magico momento gioca un ruolo fondamentale.
Avere la percezione del tempo che passa e della pagina che si gira non vuol dire rassegnarsi all’ineluttabilità di un destino segnato ma prendere consapevolezza di una nuova dimensione da esplorare. La differenza che passa fra indossare un paracadute che rallenta la discesa ed indossare un parapendio che consente di librarsi nell’aria, prendere correnti ascensionali, cambiare direzione, ammirare paesaggi nuovi e programmare la discesa (alla fine, a terra bisogna comunque scendere) con compostezza.
Ecco il decalogo del pensionato … “che vuol esser lieto”:
- Avere cura della propria persona. Un giovane con la barba un po’ incolta e vestito casual è trendy, bello, un po’ intrigante, ha il suo fascino. Un anziano è un vecchio trasandato, sciatto. Non ci vuole molto ad indossare indumenti puliti, in ordine. L’abito…fa il monaco. La tuta sportiva è comoda e pratica ma non può diventare la divisa d’ordinanza.
- Lavarsi con regolarità. Con l’età il sudore cambia intensità e caratteristiche Gli adolescenti hanno la scusante delle tempeste ormonali. Un giovane che odora di selvatico (sport, lavoro) potrebbe anche essere perdonato. Un vecchio puzza, inequivocabilmente puzza. E’ necessario lavarsi con maggior regolarità ed usare generosamente deodorante e profumo.
- Curare l’igiene orale. Un bel sorriso è indicatore di benessere ed induce simpatia a condizione di non presentare una fastidiosa alitosi. Carie trascurate, problemi dentari, parodontite, scarsa cura di un’eventuale protesi possono provocare infezioni del cavo orale e poi difficoltà alla masticazione ed all’alimentazione. Lo spazzolino da denti, usato con regolarità, fa miracoli.
- Controllare il peso. Tante persone, quando smettono di lavorare, aumentano di peso. Sarebbe consigliabile perdere qualche chilo (almeno tre) entro i primi mesi, come una specie di cerimonia di iniziazione per entrare nel club. Certamente perdere una taglia può comportare una spesa per rinnovare il guardaroba ma ne vale la pena. Il cambio di look ha una ricaduta positiva perché i complimenti che sicuramente si riceveranno hanno effetto rafforzante e gratificante. Si ritorna al punto n.1.
- Alimentarsi correttamente. Non vi sono indicazioni specifiche correlate con l’età. E’ opportuno mettere in pratica le buone norme della dieta mediterranea, abbondante frutta e verdura, più pesce, meno carne, carboidrati preferibilmente integrali, fibre, fermenti lattici, senza farsi mancare nulla, senza rinunce drastiche. Bisogna identificare le proprie preferenze e dare priorità ai cibi migliori. Con moderazione.
- Fare attività fisica. Ricorre l’immagine classica dei pensionati che sostano ai lati dei cantieri a sorvegliare i lavori o giocano a carte al bar o conversano sulle panchine dei giardinetti. Fatti salvi i problemi fisici che possono impedire la deambulazione, bisogna assolutamente muoversi. Vi sono varie opzioni: camminare, andare in bicicletta, usare la cyclette a casa, andare in palestra (programmi soft per over…), andare in piscina (acquagymn o un bel corso di nuoto), iscriversi ad un corso di ballo o frequentare una balera. L’imperativo è comunque quello di muoversi.
- Prevenire l’osteoporosi. Il problema, più grave nelle femmine, comporta un’elevata morbilità, invalidità e mortalità. Bisogna mettere in atto misure di ordine generale (esercizio fisico, esposizione al sole, prevenzione delle cadute, evitare fumo ed abuso di alcool) accanto ad un’alimentazione ricca di proteine, Calcio e di Vitamina D. Bisogna monitorare la situazione con un esame, la Densitometria con tecnica DEXA che consente di calcolare oltre alla generica densità minerale anche la disposizione della trama delle trabecole ossee per il calcolo reale del rischio di frattura.
- Monitorare la Pressione Arteriosa. L’instabilità vascolare (per crisi ipertensive o episodi di ipotensione) è più frequente nel soggetto anziano e può comportare un aumentato rischio di caduta. Bisogna controllare la pressione con regolarità, preferibilmente in modo autonomo, senza dover dipendere da altri. Questo conferisce consapevolezza, migliora l’autostima.
- Tenere in ordine la documentazione sanitaria. Spesso le persone si presentano in ambulatorio accompagnati dal coniuge che riferisce i sintomi, descrive i problemi e mostra gli esami. Frase tipica: “taci tu che parlo io.” L’anziano deve fare in modo di non essere scambiato per un vecchio bacucco. Bisogna rendersi indipendenti, tenere in ordine e facilmente consultabile la propria documentazione relativa a ricoveri ospedalieri, interventi chirurgici, patologie varie, esami bioumorali ed ogni altro accertamento eseguito.
- Crearsi nuovi interessi. Leggere, ascoltare musica, viaggiare, tenersi informati, frequentare associazioni, circoli culturali, Università per Anziani, programmi di approfondimento alla tv, coltivare un nuovo hobby, fare volontariato attivo sono tanti modi per mantenere attiva la mente.
E’ come possedere un’auto d’epoca. Solo facendo manutenzione regolare si può partecipare alle “Mille Miglia”.
* Nefrologo – Coordinatore del Programma di Prevenzione del Rischio cardiovascolare – Villa Berica