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Alla Mostra del Cinema 140 film: miniguida su cosa andare a vedere

di Maurizio Cerruti*

Si avvicina l’apertura della 76ma Mostra del Cinema di Venezia e con 140 film in proiezione nell’arco di dieci giorni, come ogni anno si ripresenta il problema: cosa andare a vedere? Tutto non si può, ovviamente. Fidarsi delle recensioni
e dei trailer dei film, pilotati ovviamente dalle case cinematografiche, è come chiedere al salumiere se è buono il prosciutto che vende.

D’altra parte andare a naso fidandosi di come suona il titolo del film, della fama del regista o dell’importanza degli attori a volte funziona, ma altre volte fa prendere delle grosse cantonate. Per questo abbiamo pensato di renderci utili presentando in anticipo questa miniguida ragionata dei film che secondo noi meritano interesse e attenzione; non saranno necessariamente i migliori (giudicherete dopo averli visti) ma sono di sicuro tra quelli che faranno più parlare.
SCANDALO D’ANTIQUARIATO. La sera della pre-apertura, mertedì 27 settembre, si proietta in Sala Grande (h 21, su invito) un film che farà impazzire i cinefili – come la corazzata Potemkin fantozziana – e che fece scandalo nel lontano. Si tratta della neo-restaurata pellicola di “Extase” (ne parliamo più avanti nel capitolo dedicato ai classici).
LA VERITA’ IN GARA. La Mostra però comincia per davvero dopo la cerimonia d’apertura (su inviti in Sala Grande) alle 19 di mercoledì 28 agosto con “La verità”, il primo dei 21 film in concorso alla 76.ma Mostra del Cinema. Girato dal giapponese Kore-eda Hirokazu, è il drammatico scontro-chiarimento tra una madre attrice famosa (interpretata giustappunto da una vera attrice famosa, Catherine Deneuve) e la propria figlia (Juliette Binoche). Le due donne si rivedono in occasione dell’uscita della propria autobiografia-scandalo e il passato torna a galla drammaticamente: verità non dette, conti in sospeso, amori risentimenti.
GRAN FINALE IL 7. La chiusura del Festival, sabato 7 settembre, dopo la consegna del Leone d’oro al vincitore (cerimonia su inviti alle 19 in Sala Grande) sarà affidata al film fuori concorso “Burnt Orange Heresy”: un thriller di arte e malavita del regista marchigiano Giuseppe Capotondi, con Donald Sutherland nei panni di un celebre artista introverso, Claes Bang giovane critico d’arte con fidanzata (Elizabeth Debacki) e Mick Jagger nei panni di un collezionista d’arte senza scrupoli. I fan delle passerelle dei divi all’ingresso del Palazzo del Cinema, hanno già messo l’autografo dell’ex Rolling Stone al top della lista dei desideri, con quelli di Brad Pitt, Meryl Streep, Robert De Niro, Antonio Banderas, Sharon Stone.
OLTRE LA LUNA. Nel cinquantenario della conquista della Luna non poteva mancare una fiction spaziale che punta a replicare i successi di “Gravity” con George Cloney che aprì la Mostra nel 2013, e di “First man” che inaugurò la scorsa edizione. Quest’anno, giovedì 29, sarà la volta di “Ad Astra” – colossal hollywoodiano con titolo in latino classico, in concorso – di James Gray, con protagonisti Brad Pitt, Tommy Lee Jones, Ruth Negga, Liv Tyler e (ancora lui!) attivissimo malgrado gli 84 anni suonati, Donald Sutherland: Pitt è il protagonista di un avventuroso viaggio ai confini del sistema solare per cercare il padre scomparso e per salvare l’umanità da una catastrofica minaccia. Giovedì ci sarà anche la consegna del Leone d’oro alla carriera al regista spagnolo Pedro Almodovar (h 14 in Sala Grande). Tra i film in gara proiettati il 29 c’è “The perfect candidate” della regista saudita Haifaa al Mansur: una dottoressa saudita sfida tutti candidandosi alle elezioni comunali.
COMPLOTTO ANTISIONISTA. Tra i film in concorso per il Leone d’oro, venerdì 30, sarà la giornata di “J’Accuse” di Roman Polanski, con Jean Dujardin nei panni dell’ufficiale francese che alla fine dell’800 scoprì e lottò a rischio della vita per smascherare il complotto che aveva portato all’ingiusta condanna per spionaggio del capitano Albert Dreyfus, incastrato perché occorreva un capro espiatorio ebreo nel clima antisemita della Terza Repubblica francese. Sempre il 30 agosto va in proiezione anche “Il sindaco del Rione Sanità” (in concorso) di Mario Martone, riscrittura aggiornata del dramma di Eduardo de Filippo nella Napoli dei guappi di ieri e dei camorristi di oggi.
PAGLIACCIO KILLER. Sabato 31 è il giorno dell’atteso “Joker” di Todd Phillips, con Joaquin Phoenix nei panni tragici e grotteschi di un attore fallito che sprofonda negli inferi della follìa criminale. Curiosità: Joker è il clown assassino nemico giurato di Batman, ma il super eroe, l’invincibile uomo-pipistrello, stavolta nel film non c’è. Tra i co-protagonisti c’è Robert De Niro, star hollywoodiana di lungo corso, che ha 76 anni appena compiuti.
MILIARDI SPORCHI. Ed eccoci a settembre: domenica 1 esordisce “Laudromat” di Steven Soderbergh, con Meryl Streep, Gary Oldman, Antonio Banderas e Shron Stone. E’ la ricostruzione dello scandalo dei Panama Papers: una vedova indagando su una frode assicurativa arriva allo studio legale panamense Mossack-Fonseca e scopre la centrale globale del riciclaggio al servizio dei potenti del pianeta. Da vedere anche “Wasp Network” di Olivier Assayas, con Penelope Cruz e Leonardo Sbaraglia: spie anticastriste organizzano attentati all’Avana per destabilizzare il regime.
MARINAIO ARRAMPICATORE. Lunedì 2 tiene banco, sempre tra i film in concorso più attesi, il “Martin Eden” del regista casertano Piero Marcello, trasposizione in film dell’omonimo romanzo di Jack London (1909), con ambientazione a Napoli; ascesa sociale e tracollo di un giovane povero, un ambizioso marinaio (Luca Marinelli) alla conquista del successo letterario e dell’amore di una ragazza dell’alta borghesia.
RIFLESSIONI DI UN PICCIONE. Martedì 3 tocca prendere la scena al regista svedese Roy Andersson (Leone d’oro 2014) con “Om det Oanliga”, ovvero “un piccione sopra un ramo riflette sull’esistenza”: non aspettatevi di fare grandi risate. Lo stesso giorno passano nelle sale della Mostra altri due film per stomaci di ferro: uno è “The painted bird” (l’uccello dipinto) che dura quasi due ore ed è in bianco e nero. E’ la traduzione cinematografica del romanzo di Jerzy Kosinski fatta dal regista ceco Vaclav Marhul: ragazzino ebreo in balìa degli eventi nell’Europa dell’Est sotto i nazisti; l’altro è “Guest of Honor” del canadese-armeno Atom Egoyan, dove una giovane insegnante arrestata per molestie sessuali si confronta col proprio padre e con i fantasmi del loro passato.
ADOLESCENZA INQUIETA. Il 4 settembre i film in concorso sono due: “Babyteeth” dell’australiana Shnnon Murphy sui primi amori adolescenziali di una ragazzina; e “Lan Xin Da Ju Yuan” del cinese Ye Lu, con la star Gong Li: la Cina nei giorni dell’attacco giapponese a Pearl Harbor. Il 5 settembre il regista portoghese Tiago Guedes presenta il suo “A Herdade”, storia ambientata nel Portogallo di settant’anni fa, mentre Robert Guerdiguian, regista marsigliese militante di estrema sinistra, con “Gloria mundi” racconta il traumatico reinserimento in famiglia di un ex detenuto.
Il penultimo giorno di Mostra, venerdì 6 settembre, vede in scena “La mafia non è più quella di una volta” di Franco Maresco, con dialoghi in italiano e siciliano stretto: un ritratto ironico e grottesco della Sicilia di oggi. Si proietta anche “Waiting for the Barbarians” del colombiano Ciro Guerra, con Johhny Depp e Mark Rylance, da un racconto del Nobel J.M. Coetzee: in una specie di “deserto dei Tartari” alla Buzzati, ai confini di un impero militarizzato, un processo ai “Barbari” trasforma in vittime i crudeli oppressori.
FUORI CONCORSO. Tra le pellicole fuori concorso (17 in tutto tra fiction e documentari) segnaliamo: 1- il thriller politico “Seberg” dell’americano Benedict Andrews. 2- La tragedia di impronta shakespeariana “The King” di David Michod, con Timothee Chalamet nei panni del principe ribelle Hal. 3- Valeria Golino e Diego Abatantuono protagonisti di “Tutto il mio folle amore” di Gabriele Salvatores: viaggio in moto attraverso l’America di un padre con il figlio autistico. 4- Il pluripremiato regista cinese Zhang Yimou presenta “Ombra”: l’esilio di un re al tempi delle guerre dei “Tre Regni”. 5- Sempre tra i fuori concorso il documentario “Il pianeta in mare” del 42enne Andrea Segre, regista nato a Dolo (Venezia) che racconta realtà e trasformazioni della zona industriale di Marghera.

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PROIEZIONI SPECIALI. Sono sette i film della sezione, e tra questi troviamo la versione integrale (159 minuti) del famoso “Eyes Wide Shut” di Stanley Kubrick con Tom Cruise e Nicole Kidman; alcune puntate della serie tv “The New Pope” di Paolo Sorrentino con John Malkovich, Silvio Orlando e Jude Law, che segue il successo di “The Joung Pope”; e un assaggio di “Zerozerozero” di Stefano Sollima, altra serie tv sul narcotraffico ispirata all’omonimo romanzo di Saviano.
ORIZZONTI. La ricca sezione “Orizzonti” – 19 film e 13 cortometraggi in concorso, più due fuori concorso – si apre il 28 agosto con “Pelikanblut”, un dramma tutto al femminile della tedesca Katrin Gebbe; a seguire, il 29, “Verdict” di Raymund Gutierrez (processo ad una donna brutalizzata dal marito alcolista) e “Sole” dell’italiano Carlo Sironi sulla compravendita di una neonata; il 30 c’è il corto di 18 minuti “Madre” di Rodrigo Sorogoyen, l’incubo di una madre al telefono col figlio di 6 anni in vacanza all’estero col padre. L’1 settembre vanno in scena “Giants Being Lonely” (la maturazione di tre adolescenti dopo il liceo) dell’americano Grear Patterson, e “Revenir”, dramma familiare girato dalla 37enne cineasta francese Jessica Palud. Il 2 arrivano in sala il dramma generazionale “Rialto” di Peter Mackie, e il viaggio in India raccontato dal regista Sasidharan con “Chola”. Martedì 3, “Blanco en Blanco” di Theo Court, mette in luce il genocidio del popolo Ona, nella Terra del Fuoco a fine Ottocento attraverso il viaggio avventuroso di un fotografo (Alfredo Castro) e della promessa sposa di un latifondista. L’Iran di oggi è raccontato in “Metri Shesho Nim” di Said Rustaee. Mentre in “Nevia” di Nunzia de Stefano (il 5 settembre) un’adolescente scopre la seduzione magica di un circo.
FERRAGNI STAR. Nella sezione Sconfini, dedicata a opere cinematografiche senza vincoli di genere e durata, anche sperimentali, di sicuro farà discutere il docu-film “Chiara Ferragni Unposted” di Elisa Amoruso incentrato appunto sulla vita e la carriera della 32enne “influencer” diventata un’icona di stile e di vita per milioni di followers. Fra le attese c’è anche “Soni” di Ivan Ayr, la crociata di due poliziotte indiane contro le violenze sulle donne. In “Sconfini”, giovedì 5, va in scena “Il banchiere anarchico” di Giulio Base, da un racconto di Fernando Pessoa. Il documentarista veneto Alessandro Rossetto, con “Effetto domino”, scava nel business fallito disastrosamente attorno ad un complesso di residenze per ricchi anziani sui Colli Euganei.

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CLASSICI ED ALTRO. Nella sezione dedicata ai migliori film restaurati e intitolata “Venezia Classici” si potranno vedere o rivedere una ventina di capolavori e di film per cinefili fra cui “New York New York” di Martin Scorsese (1977), “Extase” il film scandalo del cecoslovacco Gustav Machaty (1933) in preapertura martedì 27 agosto, “Out of the Blue” di Dennis Hopper (1980), “Lo sceicco bianco” di Federico Fellini (1952), “Estasi di un delitto” di Luis Bunuel (1955), “La strategia del ragno” di Bertolucci (1970), “Crash” di David Cronenbergh (1996).
REALTA’ VIRTUALE. La sezione “Venice Virtual Reality” dedicata alle ultime frontiere del cinema proietta 26 opere interattive o lineari, in concorso (da 6 a 60 minuti) e dieci fuori concorso (da 10 a 90 minuti). Spiegarle non si può: non resta che vederle. Per finire, la sezione “Final cut” a sostegno di film di Paesi africani e mediorientali comprende due film di fiction e quattro documentari.
INFO PROGRAMMA. Tutte le informazioni dettagliate sul programma completo delle proiezioni, su biglietti e abbonamenti, sui trasporti e altro su: htpps://www.labiennale.org/it/cinema/

Foto in alto. Alessandra Mastronardi inaugurerà come “madrina” la 76. Mostra del Cinema.

1- Il red carpet, la classica passerella dove sfilano i divi  all’ingresso della Mostra del Cinema
2- Il Leone d’oro assegnato al vincitore del 76mo Festival del cinema di Venezia

thumbnail_M-Cerruti-3.jpg* Giornalista

 

 

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