di Lucio Leonardelli*
Secondo atto intimidatorio di stampo mafioso, a distanza di poco più di 4 mesi, nei confronti del giornalista della redazione TGR Rai del Friuli Venezia Giulia, Giovanni Taormina, che questa mattina ha trovato sul sedile della propria auto tre proiettili. La vettura era parcheggiata davanti alla sua abitazione ed era regolarmente chiusa.
I proiettili ritrovati oggi, ha fatto sapere lo stesso giornalista, sono “dello stesso calibro dell’altra volta”. L’11 aprile scorsoTaormina aveva rinvenuto sul muro di recinzione della sede Rai di Udine una busta a lui indirizzata contenente due proiettili, insieme con una foto del suo volto cerchiato e coperto da una croce. Presentata denuncia alla Questura, il plico era stato sequestrato e analizzato dalla Polizia scientifica.
Gli investigatori allora avevano ipotizzato che la minaccia potesse essere legata all’attività svolta dal giornalista che si è spesso occupato di criminalità organizzata e, in particolar modo,aveva intervistato poco tempo prima un pentito della ‘ndrangheta, svolgendo inoltre delle inchieste sul traffico di stupefacenti a Udine e sulle infiltrazioni mafiose in regione.Sul posto è intervenuto il personale della Polizia per le indagini, mentre la direzione della Rai ha chiesto che venga garantita la massima tutela dei confronti di Taormina.
“Chi pensava di intimidirlo, deve sapere che tutta la Tgr è al suo fianco“, ha dichiarato il direttore del Tgr Rai Alessandro Casarin. ”Ho parlato con Taormina – ha aggiunto Casarin – egli continuerà a fare il suo lavoro di cronista in prima linea sul fronte dei temi che ha sempre seguito con particolare cura e precisione”. Il direttore ha anche sostenuto che a Taormina “vanno assicurati tutti gli strumenti, a salvaguardia della sua incolumità, per potere proseguire con sicurezza la sua preziosa attività giornalistica”.
Richiesta a cui si sono uniti Usigrai, Fnsi, Assostampa regionale, cdr del tg regionale e del Gr Rai e Ordine dei giornalisti. “Noi tutti – scrive Alessandro Di Trapani, segretario dell’Usigrai su twitter – siamo e saremo al suo fianco: nessuno si farà intimidire”.
In una nota il Governatore del Fvg Massimiliano Fedriga ha invece sottolineato che “ chi si è reso colpevole di tale gesto va ricercato, identificato e punito affinché in Friuli Venezia Giulia non si verifichino più episodi che creano sconcerto e allarme nella nostra comunità”.”A nome dell’Amministrazione regionale – ha aggiunto Fedriga – esprimo solidarietà al diretto interessato così come a tutta la redazione Rai del Friuli Venezia Giulia, ricordando che l’impegno di tutti noi è quello di garantire la massima collaborazione alle Forze dell’Ordine affinché venga fatta chiarezza e si possa costruire insieme una democrazia dell’informazione che non può e non deve prescindere dal rispetto per la verità, per la professionalità e per la persona”.
Solidarietà a Giovanni Taormina è stata espressa anche dalla parlamentare del Pd Debora Serracchiani la quale ha rimarcato che “I primi dettagli che si apprendono dal giornalista Taormina disegnano un quadro decisamente inquietante, alle cui fosche tinte non siamo abituati ma che non possiamo permetterci di sottovalutare. Diamo solidarietà al giornalista minacciato, facciamo sentire che non è solo, che la comunità è con lui senza riserve”.
“Tutte le istituzioni – ha aggiunto l’esponente dem – devono farsi sentire e alzare il livello di guardia, sociale e politico: questo è fare sicurezza. Gli investigatori ci stanno ripetendo che il Fvg è terra appetitosa per la criminalità organizzata, ed episodi come questo lo confermano, sono la punta di un iceberg poco visibile ma molto pericoloso”.
* Giornalista