Partono domani da Asiago le tappe venete dell’evento itinerante organizzato dalla
Federazione Italiana Medici di Famiglia (FIMMG), intende ascoltare le esigenze dei
cittadini italiani che sono anche, tutti, assistiti e pazienti dei medici di medicina generale;
questo per poter avanzare al Governo del Paese richieste che tengano in considerazione i
reali bisogni sanitari e socio-sanitari della popolazione. A bordo di un camper, la FIMMG,
capitanata dal segretario generale nazionale Silvestro Scotti, toccherà, in questa prima
fase, 15 città in 30 giorni di viaggio percorrendo ben 1.800 chilometri.
Domani 19 settembre dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 sarà ad Asiago (di fronte al
Duomo San Matteo). Nella mattinata di venerdì 20 dalle 9 alle 13 sarà a Canove di
Roana (Vicenza) in Via Milano, 32 (di fronte al Municipio), mentre nel pomeriggio
dalle 15 alle 18 a Negrar (Verona) in Piazzale Perez.
In questo momento di evoluzione demografica ed economica del nostro paese è
necessaria, per mantenere la sostenibilità del SSN, non solo un’appropriatezza nell’uso
delle risorse ma anche un’appropriatezza nella programmazione e nella strutturazione
della risposta ai bisogni socio-sanitari con particolare attenzione alle aree oro
geograficamente più difficili. La Fimmg pensa che nulla sia più utile che confrontarsi con
gli utenti: dai loro vissuti i medici di famiglia giornalmente ricevono gli stimoli che vanno
oltre la clinica. La necessità di dotare i medici di famiglia del personale di supporto,
infermieri, segreteria, fisioterapisti, assistenti sociali e operatori socio sanitari e diagnostica
di primo livello da effettuarsi negli studi dei medici di medicina generale (ecografie, holter
cardiaco e pressorio, spirometrie, elettrocardiogrammi) nasce proprio dall’esigenza di
fornire al medico i supporti per una presa in carico completa del paziente e ai cittadini la
possibilità di accedere non solo alla cura ma anche alla prevenzione nel territorio dove
vivono, attraverso le possibilità date dalle innovazioni informatiche, anche se svantaggiato.
“Organizzare le cure primarie ascoltando i territori – sostiene Domenico Crisara’
segretario generale della Fimmg del Veneto – è la possibilità che abbiamo per
continuare ad avere un sistema sanitario nazionale e regionale universale e sostenibile. È
necessario, infatti, tenere conto della specificità di territori come questi in cui ci troveremo
nei prossimi giorni. Le loro specifiche caratteristiche devono far riflettere, per esempio,
sull’evoluzione di un medico di famiglia non legato al numero della scelta ma alla densità
abitativa quindi non più un medico per x abitante ma per km quadrato. A questo si deve
aggiungere la possibilità che il medico, attraverso le nuove tecnologie che saranno
illustrate alla popolazione in queste due giornate, possa fare nel proprio studio prestazioni
diagnostiche di primo livello: la telemedicina deve essere una pratica comune.
Per parlare di questo aspettiamo chiunque voglia dare il suo contributo per migliorare
l’assistenza medica soprattutto in zone come quelle scelte dove invecchiamento,
spopolazione e difficoltà orogeografiche rendono non rinviabili scelte politiche ed
organizzative importanti per il Veneto e tutta la Nazione” conclude Crisarà.
#AdessoBasta I cittadini, i rappresentanti del territorio e i medici di famiglia del Veneto si ascoltano
