A volte tornano. E’ il caso di Pier Paolo Baretta, veneziano, lunga militanza nel sindacato Cisl, è stato parlamentare Pd e sottosegretario all’Economia nei governi Letta, Renzi e Gentiloni. Vista la sua esperienza, forse avrebbe potuto continuare se non ci avesse pensato lo tsunami elettorale che nel marzo del 2018 ha portato sull’onda il movimento Cinquestelle poi alleato con la Lega, un matrimonio durato poco più di un anno. Ora i pentastellati sono ancora lì, al governo, e hanno trovato l’accordo per un nuovo esecutivo, questa volta con il Pd. E Baretta torna in partita, allo stesso ministero e con identica “stella” sul petto, quella di sottosegretario.
Il neo ministro Roberto Gualtieri non ha ancora provveduto a distribuire le deleghe a ciascuno dei suoi collaboratori, ma è probabile che il veneziano torni ad occuparsi dello spinoso caso del banche venete. E’ lui il “padre” della legge che prevede il ristoro del 30% per chi è stato truffato agli sportelli di Popolare di Vicenza e Veneto Banca, è a lui che si rivolgono ancora le associazioni dei consumatori affinché, nel caso riavesse la delega, prosegua nella definizione dei risarcimenti (la regolamentazione è nel pieno caos) e si faccia promotore di uno scatto in più: ottenere il 100% dei soldi sottratti dalle banche ai risparmiatori.
Pier Paolo Baretta, dopo un anno e mezzo di assenza cos’è cambiato nelle stanze di Palazzo Chigi?
“Senza dubbio il quadro politico. Ora siamo di fronte ad una situazione molto inedita che apre sfide impreviste, una situazione totalmente originale tra Cinquestelle e Pd”.
Alleanza originale, la chiama lei. Prima, quella tra Lega e Cinquestelle era denominata innaturale. Un passo avanti.
(Sorride) “Un passo in avanti notevole, e credo che ci siano le condizioni per riuscirci perché tutto il governo condivide il concetto che il paese ha bisogno di sviluppo, crescita… e che alternative in campo non ce ne sono. Quindi tutti noi siamo consapevoli che questa alleanza deve portare a dei risultati”.
Non prevede alcun distinguo quando si affronteranno i temi caldi come la legge di Bilancio e le clausole di salvaguardia per scongiurare l’aumento dell’Iva?
“La parte preventiva alla formazione del governo è stata molto discussa, e Nicola Zingaretti (segretario del Pd, ndr.) ha insistito molto affinché tra noi e loro non fosse sottoscritto un contratto ma un programma. Diversamente dalla situazione precedente non ci sono posizione A e posizione B, c’è una mediazione tra le diverse posizioni, Quindi credo che non dovremmo avere grandi distinzioni. Il problema vero è la nostra capacità di applicare quello che abbiamo deciso di fare”.
Dove verranno trovati i fondi per congelare l’Iva?
“Lo stiamo analizzando. Prima di tutto dobbiamo capitalizzare i risparmi dei provvedimenti riferiti a quota 100 e al reddito di cittadinanza che hanno prodotto dei risparmi. Poi c’è la fatturazione elettronica, progetto realizzato dal nostro governo, che ha dato risultati importanti con un aumento delle entrate. Poi c’è la lotta all’evasione fiscale molto promettente come risultato economico”.
A quanto ammonta l’aumento delle entrate grazie alla fatturazione elettronica?
“Qualche miliardo”
E per quota 100 e reddito di cittadinanza?
“Preventivamente, il governo precedente aveva stanziato delle cifre che si sono dimostrate più ampie dell’utilizzo fatto. Anche qui direi qualche miliardo”.
Taglio delle tasse?
“Bisogna ridurre il cuneo fiscale, secondo perno della manovra dopo il blocco all’aumento dell’Iva. Per il primo è necessario considerarne l’applicazione in un regime triennale, vista la complessità dell’applicazione”.
Quali categorie di reddito saranno salvaguardate?
“Soprattutto i redditi medi e medio bassi”.
Banche venete, a che punto sono i risarcimenti?
“Dobbiamo accelerare i pagamenti secondo la legge 145. Il governo precedente ha fatto bene ad incrementato le risorse che avevamo stanziato noi”.
I truffati da Popolare di Vicenza e Veneto Banca, attraverso le associazioni dei consumatori, ora chiedono il rimborso totale del maltolto.
“E’ la politica a dover rispondere, Le vie possibili sono due: o si decide di applicare i limiti già conosciuti e cioè valore del 30% del prezzo storico di acquisto dell’azione per un importo massimo di 100mila euro e un reddito personale inferiore a 35mila euro; oppure si istituisce un arbitro che emette un lodo e risponde alla domanda di risarcimento del singolo truffato”.
Prossimo anno le elezioni regionali, è possibile un’alleanza Pd-Cinquestelle?
“E’ presto per dirlo. Vedremo cosa succede per le imminenti regionali in Umbria ed Emilia Romagna dove l’ipotesi dovrebbe essere sperimentata. Comunque, il Pd deve aprirsi ad un’ampia coalizione, anche civica e poi impostare una prospettiva più ampia”.
Autonomia del Veneto, ci sono spiragli nonostante il neo ministro agli Affari Regionali Francesco Boccia abbia detto che bisogna ricominciare daccapo?
“Penso che si possa arrivare alla fine del percorso. In 14 mesi il cosiddetto governo amico (Lega, ndr.) non ha fatto nulla, noi in quattro mesi, con il governo Gentiloni eravamo arrivati ad una pre-intesa. Ma la verità è che tutti devono essere pronti a discutere, governo e anche la Regione devono essere disposti alla mediazione, tutto e subito non esiste”.
L’uscita di Renzi dal Pd avrà effetti sulla tenuta del governo?
“Non credo, vedo che Renzi sta costruendo un nuovo partito e dunque credo proprio che non abbia interesse ad andare a votare subito”.
Zingaretti ha annunciato la riorganizzazione del partito anche utilizzando la rete.
“Passo molto importante. Noi abbiamo due perni, il partito e il governo quindi abbiamo bisogno di una struttura organizzata. Anche utilizzando la rete, ormai punto di contatto con i cittadini”.
Giudizio sul governatore leghista Luca Zaia?
“Ho sempre riconosciuto che su alcune cose ha saputo gestire i rapporti con i veneti. Certo, se sulla questione dell’autonomia avesse un atteggiamento di mediazione sarebbe più utile per i veneti. Complessivamente mi sembra che ci sia più immagine che sostanza”.
Previsioni per il Pd alle prossime regionali in Veneto?
“Siamo in fase di risalita, lo abbiamo visto alle europee. L’effetto traino del governo non è automatico, bisogna operare”.
Zaia deve preoccuparsi un po’ per la vostra risalita?
“Le urne diranno la loro. Direi che l’astro Zaia sia scendente: è inevitabile, è in atto un cambiamento che deve interrogare tutti”.

Giorgio Gasco
Giornalista
Il sottosegretario Baretta perde il pelo, ma non il vizio dell’arbitrato | Coord. Don Torta
28 Settembre 2019 at 17:17[…] Tratto da: https://timermagazine.press/2019/09/28/il-sottosegretario-baretta-iva-e-cuneo-fiscale-e-sul-pd-deve-… […]