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Sushi e bollicine. Una perla orientale inaspettata nel cuore di Padova

Una perla orientale inaspettata…un piccolo locale dove degustare sushi di alto livello con cuochi ricchi di esperienza maturata in ristoranti di altissimo pregio.

Il locale nato da poco con arredamento minimal….si chiama Washi  e si trova  a Padova in via Sacro Cuore.

La parola washi è composta da wa, che significa “giapponese”, e da shi che significa “carta”. Si riferisce quindi alla carta giapponese fatta a mano secondo il metodo tradizionale, derivato dall’antica arte cinese di produzione della carta. E il soffitto è pieno di questi fogli bianchi che fanno da contrasto alle pareti nere.

Pochissimi tavoli. I piatti vengono preparati a vista dietro un bancone dove lavorano due giovani esperti nell’arte del sushi.

Il locale lo ha scelto Emily, un grande tavolo quadrato per 11 persone… una bella mise en place…con le bacchette d’ordine. Ma alcuni commensali non hanno resistito e si sono aiutati con la forchetta.

Il menù è stato declinato, a seconda dei gusti in crudo e cotto:

CRUDO:

ANTIPASTO

  • Zuppa di miso 
  • Tartare mix:
  • Tartara di tonno 

Cubetti di tonno rosso condito con la salsa sriracha, pepe nero, sale dell’Himalaya, uova di quaglia, tobbiko, erba cipollina e scaglie di tartufo nero. 

  • Tartara di scampi 

Cubetti di Scampi dell’Irlanda condito con miele, tobbiko, mela e salsa del frutto della passione 

  • Tartara di salmone 

Cubetti di salmone condito con il Tabasco, maionese, mango, tobbiko e salsa mango

  • Tartare di pesce bianco

Cubetti di pesce bianco conditi con maionese piccante, tobbiko, avocado, granella di pistacchio, lime e salsa lampone.

PRIMI PIATTI

  • Sushi mix:
  • 2 pezzi di sushi gio speciale
  • 4 pezzi di nighiri speciali
  • 8 pezzi di uramaki speciali

SECONDO PIATTI

  • Crudité mix 

DOLCE

  • Mochi

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COTTO:

ANTIPASTO

  • Zuppa di miso 
  • Takoyaki
  • Involtini primavera

PRIMI PIATTI 

  • Spaghetti di riso e riso saltato con pollo / mare

 SECONDO PIATTI

  • Spiedini mix
  • Tataki mix scottato alla piastra

DOLCE

  • Mochi

 

I vini della serata bianchi fermi o bollicine (metodo classico o champenois).

Due vini avevano lo stesso uvaggio: uva cortese ma sia il fermo sia il metodo tradizionale non hanno riscosso il successo  sperato. Il top uno champagne

Parliamo della maison R. M. Bauser, giovane azienda che vede i suoi primi champagne affacciarsi sul mercato nel 1975. I tre figli di R. Bauser, enologo, seguono il padre all’interno dell’azienda: Frederic, un enologo affermato, Sebastian esperto di vino e inesauribile sull’argomento e Sophie, responsabile commerciale dell’azienda familiare.

I Bauser sono proprietari di 15 ettari vitati siti tutti nel comune di Les Riceys, villaggio del dipartimento di Aube. Ci troviamo dunque in   quella regione distaccata della Champagne, che è la Cote des Bar, a 150 km a sud di Epernaye non lontano dalla Borgogna a cui assomiglia molto. Caratteristica di Aube è la coltivazione di un Pinot Nero profondo ed intenso, da cui si è ottenuto lo champagne Brut Cuvée Première che abbiamo assaggiato.

Si tratta dunque di un assemblaggio 100% Pinot nero, i cui mosti sono ottenuti esclusivamente dalla prima pigiatura. La fermentazione alcolica viene svolta in acciaio. La vinificazione avviene con fermentazione malolattica e successiva maturazione sui lieviti per 30 mesi.

Il dosaggio è 8g/l. Il vino si presenta perfettamente limpido con un bel colore giallo dorato, dal perlage fine e persistente. Al naso ha una buona intensità, ma ciò che colpisce è la complessità con note fruttate e tostate, con sentori di cacao, nocciola e caffè.

Al palato è piuttosto equilibrato con la tipica rotondità del Pinot Nero, dal gusto intenso e decisamente persistente, molto piacevole. Da notare la complessità di note legnose e di frutta secca, con un leggero tannino molto ben integrato. Vino che si abbina senza problemi a tutto pasto, e che ben ha supportato i sapori della cucina orientale a cui lo abbiamo affiancato.

 


Franco Boresi

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