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Etna Nord-est: tour in grotta. “Laddove, una volta, passava la lava”

In  questi primi giorno del 2020 siamo tornati in una meta, l’Etna, ma scoprendo un’altra meraviglia, la parte meno turistica e dove regna il silenzio: benvenuti nel versante Nord-est.

 Davanti a noi, le cime innevate della vulcanessa- i crateri, proprio a causa della neve sono off limits in questo periodo -: è il contesto ideale per una fuga dalla città e tuffarsi in questa oasi della Natura. Il termometro, in queste settimane, segna pochi centigradi sopra lo zero intorno ai 1700 metri di altitudine.

 Siamo nel territorio di Linguaglossa, un piccolo borgo dove tra i vari must ve ne suggeriamo uno: possibilmente in una giornata di sole – coincidenza tutt’altro che rara in inverno in questo angolo di Sicilia -, fate una bellissima passeggiata tra i vicoli del centro storico alla scoperta dei murales artistici. Tra le varie pitture murali spiccano quelle colorate e naïf di Salvo Caramagno. Alcune delle sue opere, ad oggi, risultano in mostra in musei a Luzzara (Reggio Emilia), a Lauro (Avellino) e al museo internazionale di Arte Naive a Jean, in Spagna. Proprio a Linguaglossa, vi segnaliamo una mostra (fino al 10 gennaoo 2020) al Museo Francesco Messina-Salvatore Incorpora che è dedicata allo scultore che nacque in questa terra nel 1900. https://comune.linguaglossa.ct.it/ente/museo-francesco-messina-esposizione-permanente-salvatore-incorpora/

 Prima di rientrare vi suggeriamo un tour a Linguaglossa by night:  una passeggiata tra le viuzze del centro, magari fermandosi a mangiare in una trattoria locale.

 Qui,  il popolo etneo quando ti racconta di “Idda” (lei in dialetto siciliano), lo fa con un senso di rispetto. Lo si intuisce bene dai racconti di Francesca Lagana’ (guida di media montagna iscritta al Cai, Club alpino italiano) a cui ci affidiamo per un’escursione, il mattino dopo, verso la Grotta dei ladroni o della neve (per info pratiche: www.etnamente.life).

 E sarà proprio il tour in un canale di scorrimento lavico a portarci indietro nel tempo.

L’Etna è uno dei  pochi vulcani al mondo che preserva un ghiaccio perenne”. “Laggiù vedete uno dei coni effimeri del Vulcano interamente ricoperto di verde. I coni – ci spiega Francesca  – sono tanti piccoli Etna, tanti piccoli crateri da dove avvengono le eruzioni laterali. Si chiamano ‘effimeri’ perché una volta che avvengono le eruzioni, questi crateri si chiudono  e da queste stesse ‘bocche’ non avverrà mai più un’eruzione”.

 “Molti alberi affondano le radici nelle antiche colate laviche”, ci spiega la guida che ci accompagna verso l’ingresso della Grotta delle nevi. . “E’un canale di scorrimento lavico profondo una decina di metri”. “Dove stiamo camminando noi, adesso,  un tempo ci passava la lava”

La galleria, dopo essersi formata, veniva utilizzata per accumulare la neve durante l’inverno da utilizzare, durante la stagione calda, nel commercio del ghiaccio (una pratica che è scomparsa con l’avvento dei frigoriferi). Oltre agli operai che lavoravano per raccogliere la neve, erano impiegati i bordonari che trasportavano i sacchi pieni di ghiaccio sui muli sino a valle dove venivano utilizzati per la refrigerazione, ma anche per la preparazione di gelati e sorbetti. “Sorbetti che tanto piacevano ai nobili siciliani del tempo”, ci spiega la guida. “L’immagine degli operai e dei muli che trasportano blocchi di ghiaccio proprio nell’ingresso di questa grotta dove ci troviamo è ritratta in un dipinto di Jean Houel che si trova all’Hermitage di San Pietroburgo.
L’arte ci riporta indietro nella storia. I fori, ancora oggi visibili, all’interno di quella che era originariamente una galleria di scorrimento lavico furono praticati proprio per portare la neve.

Il tour in una grotta di scorrimento lavico è anche un viaggio nel passato, sulle passate eruzioni precedenti. Qui segni visibili e sostanze minerarie sono un patrimonio essenziale per studiare l’Etna. “Il basalto è una delle rocce più dure al mondo che, a  causa dell’altissima temperatura, sopra i 1400 gradi, è stata modellata”, ci ricorda Francesca che indica le formazioni rocciose. “Sembrano delle gocce di cioccolato. Esse si formano in pochissimo tempo, al  contrario di altre formazioni come le stalattiti che si formano grazie all’acqua nei terreni calcarei ma che impiegano millenni”.

”L’acqua, che viene filtrata dalla roccia, con l’abbassarsi della temperatura, diventa ghiaccio e provoca queste fessure”, mette in evidenza la guida che ci indica le fratture createsi all’interno della galleria. “In siciliano, d’altronde, esiste un proverbio che recita: ‘Dammi tempu che ti perciu’, ovvero ‘dammi tempo che ti penetro’, dice l’acqua alla roccia”.

Quando si esce dalla grotta, risalendo le scale, volandosi indietro si nota una data: 1776. E’ l’anno in cui è stata scavata questa galleria è stata utilizzata dagli uomini per il commercio del ghiaccio e della neve.
E così il viaggio in una grotta di scorrimento lavico diventa un viaggio nel tempo, alla scoperta delle meraviglie della Natura, dell’energia e della forza che sta sotto di noi, nelle profondità della terra.

 Siamo pronti per il pranzo al rifugio: tappa allo Chalet Clan dei ragazzi (gestito da Roberta),http://www.etnanordchalet.it/  una bellissima struttura in legno immersa nel bosco. Qui ci attende la cucina casereccia, con materie prime locali rigorosamente etnei. L’entree’ è all’insegna dei profumi siciliani: caponata di melanzane, formaggi stagionati locali e del buon vino rosso etneo; a seguire una zuppa di ceci e una grigliata mista di carne accompagnata da una verdura tipica del luogo denominata “cavuliceddi”. Vi consigliamo di affidarvi ai prodotti della stagione. Il silenzio del rifugio e il tepore che arriva dal camino fanno il resto. Il nuovo anno, con Timer Magazine, inizia così. All’insegna della scoperta e della curiosità. Sperando che, anche qui, presto arrivi neve sufficiente per aprire le piste (ancora chiuse su entrambi i versanti del vulcano, sia a Sud che a Nord-est, a causa dello scarso  innevamento). Qui in una web cam live potete vedere coi vostri occhi la situazione in tempo reale (https://www.skylinewebcams.com/it/webcam/italia/sicilia/catania/vulcano-etna-crateri.html).  Le previsioni delle prossime settimane parlano di temperature gelide che porteranno precipitazioni nevose importanti. Gli appassionati più volenterosi, intanto, possono già  sciare fuoripista alle quote più alte. Sciare sull’Etna guardando il blu del Mar Ionio: uno spettacolo mozzafiato.

Chalet Clan dei ragazzi

Piano Provenzana, versante Nordest

Linguaglossa, pitture murali

 

Grotta dei ladroni o della neve


Salvo Ingargiola

Giornalista

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