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Turismo ecosostenibile, Itinerari veneti ispirati al “Cammino di Santiago”

Il Veneto ha tantissimo da offrire anche al turismo non di massa, quello interessato a cercare alternative ai grandi poli di attrazione veicolati dal sistema dell’infoturismo on line, come Venezia, Verona e – in estate – le spiagge adriatiche. Peccato però che nei grandi circuiti della comunicazione turistica internazionale non sia facile trovare le moltissime mete venete che possono soddisfare chi cerca, semplicemente, quiete e genuinità, natura, arte e architettura “minori”, paesaggi non da cartolina (o da selfie), gastronomia tradizionale di nicchia.
La recente legge veneta 432 del 21 gennaio 2020 sui “cammini veneti” offre ora un’opportunità in più ai piccoli borghi, alle vallate e alle campagne che vogliono creare fra di loro reti e percorsi per il turismo ecosostenibile. Reti che già esistono e che presto saranno estese a nuovi itinerari che penetrano in profondità nel territorio veneto incontaminato e che spesso si estendono alle regioni vicine e anche oltreconfine.
Su questa base è stata creata una collaborazione fra la Regione Veneto e il Consiglio d’Europa che, a partire dal pionieristico supporto al “Cammino di Santiago di Compostela”, dagli anni 80 in poi ha dato impulso – anche con una “certificazione di qualità” europea – ad analoghi percorsi pedonali nel nostro continente, all’insegna della natura, della cultura, della storia, delle tradizioni anche religiose, dell’enogastronomia, dello sport. Questa collaborazione è stata ribadita nell’incontro stampa a Venezia del presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti e della direttrice della sede italiana del Consiglio d’Europa Luisella Pavan Woolfe, insieme con il segretario generale del Consiglio regionale Roberto Valente e con alcuni sindaci veneti e rappresentanti delle associazioni che promuovono appunto la “scoperta” dei rispettivi territori.
Nell’occasione sono stati presentati cinque nuovi itinerari eco-turistici, già parzialmente operativi oppure in via di studio ed elaborazione e in attesa di successiva certificazione da parte del Consiglio d’Europa.
1- la “Via Querinissima” ispirata dai viaggi del nobile veneziano Pietro Querini, ritenuto lo “scopritore del baccalà”, nella prima metà del ‘400, dopo aver fatto naufragio alle isole Lofoten (oggi in Norvegia). Un itinerario a rete che va dal Veneto alla Norvegia coinvolgendo anche Svezia, Olanda, Spagna e Grecia.
2- Il “Cammino Fogazzaro Roi”, già operativo, è invece dedicato al famoso scrittore vicentino e al suo genero, il marchese Giuseppe Roi, industriale tessile e pioniere della tutela delle ville venete e del territorio. Il percorso di 80 km, indicato da una guida a stampa e da una app, è articolato in 3-4 tappe e comprende i luoghi e le dimore storiche dei Fogazzaro Roi, oltre a borghi, osterie e zone panoramiche suggestive. Come per il famoso “Cammino di Santiago”, ci sono punti dove si può timbrare il passaggio (INFO: www.camminiveneti.it)
3-Il “Cammino del Marin Sanudo” prende spunto dagli scritti del celebre storico e cronista veneziano che a cavallo tra il Quattro e il Cinquecento percorse in lungo e in largo il territorio delle Venezie – allora esteso da Bergamo all’Istria-Dalmazia – scrivendo i suoi monumentali “Diarii” (oggi in gran parte conservati dall’Archivio apostolico vaticano) che con la loro descrizione minuziosa e obiettiva costituiscono una preziosissima testimonianza delle vicende storiche, del paesaggio, della vita e della società del suo tempo. Il percorso (teorico) di 1800 chilometri attraverso centinaia di città, villaggi, castelli, ville, laghi, fiumi, acquitrini, foreste e laghi descritti dal Sanudo, è ovviamente molto impegnativo ed è stato realizzato finora solo in parte.
4- Il “Cammino delle Apparizioni”, che coinvolge molti Comuni della Pedemontana, prevede un centinaio di chilometri di percorso a piedi o in bicicletta, con 5 tappe principali nel santuari realizzati fra il Quattro e il Settecento sui luoghi di Apparizioni mariane: da Monte Berico (Vicenza) a Madonna di Piné in Trentino, passando per Thiene, Cogollo del Cengio, Brancafora e Caldonazzo.
5- La “Via europea della seta”, una proposta del Comune di Venezia in fase progettuale, riguarda invece i luoghi visitati e citati da Marco Polo ne “Il Milione”, partendo da Venezia per arrivare all’antico impero del Kubilai Khan. Un itinerario leggendario irto di insidie e ostacoli – oggi non meno che per i mercanti medievali – per chi volesse farlo interamente a piedi.
Altri dettagli sui “Cammini” in Veneto sono reperibili anche on line, attraverso l’associazione vicentina Cammini Veneti (www.camminiveneti.it) e gli uffici turistici dei Comuni interessati dai vari itinerari.

 


Maurizio Cerruti

Giornalista

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