L’ineffabile Sgarbi giudica “capre” tutti noi che invitiamo alla prudenza e alla responsabilità sul corona virus. E con lui alcuni altri che lo seguono in un gregge, per fortuna piccolo e disordinato. I limiti della loro intelligenza non consentono di capire una cosa essenziale: in certi casi, le capre collettivamente agiscono in modo più intelligente di una volpe sola. Nel momento del pericolo è meglio essere capre, seguire il pastore e farsi proteggere dai cani. Non serve capire la verità e predicarla. È più sciocca una capra nel gregge o una che si allontana sapendo che c’è un lupo nei paraggi?
Fuor di metafora: tutti abbiamo un’opinione sul governo e sui provvedimenti per contenere il contagio. Non siamo diventati tutti stupidi e filogovernativi improvvisamente. Nemmeno tutti leghisti in Lombardia e Veneto perché sosteniamo i nostri Presidenti. Ma noi cittadini civili, responsabili (e rispettabili) ascoltiamo le autorità nel momento del pericolo. Per questo la maggior parte di noi si adegua consapevolmente agli ordini non foss’altro che per un istinto di sopravvivenza collettiva. I “furbi” continuano a fare polemiche, a criticare tutto, a delegittimare chi prende decisioni difficili e… a crogiolarsi nel sentirsi più perspicaci del “popolo idiota”. Potrebbero persino avere ragione, essere addirittura più acuti di tutti noi. Ma è una ragione stupida che al momento non serve a nulla. E alla fine non è nemmeno intelligente: è un’intelligenza limitata che non riesce ad aprirsi a una visione collettiva e ampia. Un “fiat justitia, pereat mundus” (purché sia fatta giustizia, scompaia pure il mondo”)!
La comprensione approfondita della crisi e dei comportamenti, giusti o sbagliati che saranno stati, servirà alla fine (se ci sarà) del contagio. Avremo imparato molte cose. Verrà il momento di essere volpi, di fare i furbi, di riprendere a investire sfruttando le opportunità che la crisi avrà offerto. Persino di sfruttare politicamente il pericolo scampato e gli errori commessi. Anzi, non c’è dubbio che lo si farà. Ma non oggi! Non possiamo permetterci di disobbedire e di delegittimare chi ha il compito di prendere le decisioni. I nostri rappresentanti, persino quelli più portati alla polemica e allo sciacallaggio (e non faccio nomi), l’hanno capito.
I Veneti e molti altri italiani colpiti dal contagio, si stanno comportando in modo serio nella maggior parte dei casi. E quelli che trasgrediscono sono additati dall’opinione pubblica come incoscienti. Spero che avvenga lo stesso nel resto d’Italia e d’Europa. Le critiche a chi ha il compito di decidere sono accettate solo quando sono utili nell’immediato. È sciocco oggi ricordare decisioni improvvide del passato che avrebbero – ma è tutto da dimostrare – accentuato il momento di crisi attuale. Tempo perso e peggio ancora, indebolisce la credibilità di chi oggi ha bisogno di sostegno, chiunque sia, foss’anche il peggior nemico. E anche con l’ironia e la satira, andiamoci piano: non è di buon gusto!

Corrado Poli
Docente / Scrittore