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@ltroPensiero. L’indignazione indecente

di Ario Gervasutti

“Piazzapulita” manda in onda il consueto servizio angosciato di denuncia delle malefatte della sanità lombarda, con annessa santificazione dei poveri operatori sanitari mandati allo sbaraglio. Tutto giusto, tutto comprensibile, tutto condivisibile. Ma verso la fine del filmato c’è un video girato con il telefonino da una di queste operatrici mosse dal sacro fuoco della denuncia: modello citizen journalism, della serie “che ci vuole per fare il giornalista, basta un telefonino”. Audiocommento in presa diretta, che fa più “cronaca vera”.

L’operatrice impugna il telefonino e fa un giro tra le stanze dove giacciono gli anziani moribondi. E commenta, l’anchorwoman: «Ecco, vedete che qui devono ancora pulire il letto di un paziente morto ieri… qui ci sono materassi da disinfettare insieme a materiale ancora da utilizzare».

E l’indignazione, comprensibilmente, sale. Poi, però, l’operatrice entra in alcune stanze e filma i letti dove giacciono vecchietti e vecchiette, il cui volto viene pietosamente oscurato «perché noi ci teniamo alla privaci». E proclama, a un metro dai vecchietti e in favore di telefonino: “Questa sta morendo… questa è ormai moribonda…. questo è il prossimo a morire…». Così, in faccia a questi disgraziati che oltre ad essere moribondi devono anche sentirsi dire di esserlo.

A questo punto l’indignazione deborda, e prende però una strada contraria. Ma una operatrice così, una persona così, con questa sensibilità, con questa partecipazione, quale servizio poteva portare non dico adesso, ma prima, quando tutto era “normale”, in un posto come una casa di riposo?

E il peggio è venuto dopo, alla fine del servizio, quando nessuno dei presenti in studio ha mostrato di aver colto questo schifo. Nessuno si è indignato per l’abisso morale di una persona che dovrebbe avere in cura dei vecchietti fragili e che non trova di meglio da fare che dire loro che stanno per morire, come delle zanzare davanti al flit, pur di appagare il sacrosanto fuoco della denuncia civile e pubblica. Nessuno che abbia avuto un sussulto, un moto di indignazione.

Le condizioni igieniche e sanitarie di quel posto sono indecenti, su questo non ci piove. Ma nessuno, proprio nessuno riesce più a cogliere l’indecenza di chi punta il dito?

(da @ltroPensiero)

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