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La stupidità umana ai tempi del coronavirus

Il Professor Carlo M Cipolla, nel 1976, ha scritto un saggio “Le Leggi Fondamentali della Stupidità Umana”.  Non è un testo umoristico o leggero ma una dissertazione rigorosa, ben documentata, supportata da un ragionamento scientifico che analizza un aspetto importante delle persone e che ora, in corso di epidemia da Coronavirus appare di una sconcertante attualità.

I dati epidemiologici ci dicono che l’emergenza sembra quasi superata e, dopo il periodo di quarantena, ci stiamo preparando alla fase 2, quella del lento progressivo alleggerimento delle misure di contenimento in previsione di un ritorno alla normalità. Ora è quantomai necessaria la piena collaborazione di ognuno per gestire la futura convivenza con il virus attraverso comportamenti responsabili per tutelare la salute di tutti. Non si può dire che non sia stata data capillare diffusione alle misure di prevenzione e non sia stato fatto appello al senso di responsabilità di tutti. E qui casca l’asino ed il saggio del Prof Cipolla si ripropone nella sua attualità.

La prima legge fondamentale della stupidità umana asserisce che: Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di stupidi in circolazione.

Basta mettere il naso fuori di casa per vedere quante persone circolano senza mascherina, con passo spedito, in maniera indifferente. Spesso camminano in coppia conversando amabilmente. Quanta gente si è scoperta improvvisamente un runner e pratica footing magari trascinando le stanche membra tanto da sembrare sul punto di stramazzare a terra ad ogni passo. Nemmeno un’ordinanza restrittiva con relative multe salate appare efficace per fare finalmente osservare questa norma.

La seconda legge fondamentale: La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona.

L’educazione, l’ambiente sociale, il grado di istruzione, l’età non condizionano in alcun modo la percentuale di gente stupida che, in accordo con la Prima Legge, supererà sempre le più nere previsioni.

La scarsa aderenza alle misure di prevenzione è una caratteristica diffusa, dei giovani (sono invincibile, mi piace la trasgressione), degli adulti (ho altro a cui pensare, indossare la mascherina è ridicolo, sono stupidaggini), o degli anziani (ho fatto la mia vita e non ho più nulla da perdere)

La terza (ed aurea) legge fondamentale: Una persona stupida è una persona che causa danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sè o addirittura subendo una perdita.

Non vi è alcun dubbio che il distanziamento sociale costituisce la principale misura di prevenzione contro la diffusione di un’epidemia. Autoisolamento a casa, uso di mascherine e guanti, riduzione dei contatti, mantenimento di una distanza di sicurezza, sono le norme basilari da seguire.

Il condominio che è sempre stato luogo di litigi e discussioni è ora diventato punto di aggregazione per aperitivi di gruppo, incontri di pianerottolo, scambi di torte fra balconi adiacenti, conversazioni, confidenze.

La visita dei nonni ai nipotini, la partecipazione al pranzo domenicale, la visita di cortesia all’anziano sono comportamenti più diffusi di quanto non si possa immaginare e sono l’emblema di come una motivazione affettiva possa provocare conseguenze gravi. Proprio il binomio nonni e nipoti sono l’esempio più eclatante di questi comportamenti stupidi. La leggerezza di qualcuno (diciamo pure irresponsabilità) espone a gravi rischi tutti quelli con cui viene a contatto.

La quarta legge fondamentale: Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare, i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.

Chi è responsabile ed agisce correttamente presume, in buona fede, che anche gli altri si comportino allo stesso modo, seguano le norme di prevenzione, evitino di esporsi a situazioni di rischio o si mantengano a rispettosa distanza. Purtroppo, come diceva il saggio, a pensar male si va all’inferno ma ci si azzecca quasi sempre. Bisogne comportarsi considerando il nostro interlocutore come potenzialmente infettante.

La quinta legge fondamentale: La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista. Lo stupido è più pericoloso del bandito.

Contrariamente ad un bandito la persona che si comporta in maniera irresponsabile non segue una logica utilitaristica, non agisce con premeditazione, non ricava alcun guadagno e non trae alcun vantaggio per sè, è solamente uno stupido. E questo è ancora più grave.

Scrive il Prof Cipolla che gli esseri umani devono sobbarcarsi il peso aggiuntivo di una dose extra di tribolazioni quotidiane, causate da un gruppo di persone che appartengono allo stesso genere umano. Questo gruppo è molto più potente della Mafia, o del Complesso industriale-militare o dell’Internazionale Comunista. E’ un gruppo non organizzato, non facente parte di alcun ordinamento che non ha capo, ne’ presidente, ne’ statuto, ma che riesce tuttavia ad operare in perfetta sintonia come se fosse guidato da una mano invisibile, in modo tale che le attività di ciascun membro contribuiscono potentemente a rafforzare ed amplificare l’efficacia dell’attività di tutti gli altri membri.


Stefano Chiaramonte

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