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La Lega difende le scelte per il nuovo CdA di Autovie Venete dopo le critiche dei partiti di opposizione, soprattutto dei dem Serracchiani e Moretti

“Il mio sentimento è innanzitutto la gratitudine, da cittadino prima che da nuovo presidente, per quanto i vertici e l’intera struttura di Autovie venete sono riusciti a fare fin qui”: queste le prime dichiarazioni rilasciate a Maurizio Bait de Il Gazzettino dall’avvocato Maurizio Paniz subito dopo la sua nomina a presidente di Autovie Venete avvenuta ieri, “Appena esperiti gli adempimenti formali – ha aggiunto l’ex parlamentare di Forza Italia – intendo confrontarmi con il Consiglio d’amministrazione non meno che con i presidenti del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, quello del Veneto Luca Zaia col quale da tempo conservo ottimi rapporti c naturalmente con la presidente dell’azionista di riferimento Friulia, Federica Seganti”. Con la sua nomina, arrivata in un certo senso a sorpresa considerato che la politica regionale s’attendeva un nome, ancorchè espresso dai berlusconiani, che fosse di di estrazione friulogiuliana, si è comunque chiusa l’era di Maurizio Castagna che ha retto le sorti della concessionaria in questi ultimi cinque anni, dopo essere stato indicato per il vertice della SpA dall’allora presidente della regione Debora Serracchiani. E la stessa parlamentare dem lo ha voluto ringraziare con una nota nella quale ha affermato che “va reso atto all’ingegner Castagna di aver fatto un lavoro enorme, accompagnando con la sua professionalità e il suo stile la scelta di realizzare la terza corsia della A4. Lo ringrazio nel momento in cui lascia la guida di Autovie, dove ha continuato a rendere i suoi servigi a prescindere da chi guidasse la Regione” .

La stessa Serracchiani però non ha perso l’occasione per definire “frutto di una lottizzazione smaccata” quella del nuovo CdA che è composto, oltre che dal Presidente Paniz, dal vicepresidente in rappresentanza del Veneto Tiziano Bembo (indicato da Luca Zaia e unico superstite del precedente consiglio di amministrazione), dai leghisti Laura D’Orlando e Zorro Grattoni e da Elisa Faccin, sostenuta dall’ex presidente della regione e attuale parlamentare del gruppo “Noi con l’Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro” Renzo Tondo. Sempre la Serracchiani ha affermato che “è legittimo chiedersi se sia stata opportuna l’esclusione di Assicurazioni Generali dal CdA di Autovie Venete. Generali è tra le prime società della Borsa italiana per capitalizzazione e il maggior contribuente della Regione Friuli Venezia Giulia, e solo pochi mesi fa ha confermato la volontà di non spostare da Trieste la sua sede legale.” “In sostanza – ha aggiunto l’ex presidente della regione commentando l’uscita dal CdA del Presidente di Banca Generali e Genagricola Giancarlo Fancel – si rinuncia alla rappresentanza in CdA di un socio autorevolissimo, attore di primo piano dell’economia, della finanza e del credito in Regione. L’auspicio è che le ragioni che hanno portato a questa scelta siano molto solide dal punto di vista strategico”. Il gruppo assicurativo, peraltro, è stato l’unico socio a esprimere un voto d’astensione durante l’assemblea che ha deliberato le nomine  A criticare pesantemente le nuove nomine, oltre ai rappresentanti del Movimento 5 Stelle, è stato oggi anche il vice capogruppo del Pd in Consiglio regionale Diego Moretti il quale le ha definite “assolutamente deludenti” definendo la scelta “dannosa in un momento cruciale per Autovie con il rinnovo della concessione e la guida della società verso la Newco”. La replica immediata è arrivata dal consigliere regionale della Lega Diego Bernardis il quale ha definito “del tutto fuori luogo e offensive le dichiarazioni di Moretti” rilevando che “ quando non hanno proposte né valide argomentazioni, gli insulti sono l’unica risposta che sanno fornire alcuni esponenti del Partito Democratico. Una vera e propria caduta di stile e un commento inadeguato, quello di Moretti, ancor più da consigliere regionale non di prima nomina qual è, dunque consapevole dei ruoli e dei toni opportuni, forse un bel tacere sarebbe stato più opportuno”. “Il nuovo Cda lavorerà nell’interesse del territorio, per la tutela del bene collettivo – ha poi aggiunto il consigliere della Lega -, con competenza e perseguendo l’obiettivo di una società sana e stabile dal punto di vista finanziario”. Il neo presidente, che è particolarmente conosciuto e apprezzato sotto il profilo professionale anche in Friuli Venezia Giulia, da parte sua non ha fatto invece alcuna dichiarazione se non quella di ribadire “profonda stima per chi ha operato e opera in questa società”, mentre nulla si sa in merito all’eventuale nomina di un amministratore delegato che, secondo indiscrezioni interne, non dovrebbe comunque avvenire,  diversamente da quella di direttore generale che, salvo sorprese, nell’ambito di una prevedibile riorganizzazione aziendale, dovrebbe essere nominato l’attuale direttore operativo Enrico Razzini., in virtù delle sue competenze tecniche e dirigenziale avendo già ricoperto in società tale ruolo.

 


Lucio Leonardelli

Giornalista

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