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D’Agostino decaduto dall’ Anac da presidente dell’Autorità Portuale di Trieste, ora a rischio di commissariamento

(LL) – Incredibile colpo di scena al Porto di Trieste. Zeno D’Agostino è stato dichiarato decaduto dall’Autorità Nazionale anticorruzione dalla carica di Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale del capoluogo giuliano. La sentenza è arrivata oggi anche se, da quanto si è appreso, risalirebbe allo scorso 16 marzo e ha peraltro con effetti retroattivi per cui, conseguentemente, diventa nulla tutta l’attività portuale dal momento del conferimento dell’incarico di presidente dell’Autorità, nel novembre 2016. Alla base della sentenza vi è l’incompatibilità con la carica di Presidente della Trieste Terminal Passeggeri, società che gestisce l’attività turistica e crocieristica, di cui il Porto di Trieste detiene il 40%, attribuita nel 2015 a D’Agostino, carica che secondo l’Anac egli non avrebbe potuto ricoprire e da ciò è stata pertanto rilevata l’inconferibilità. Al momento dalla sede dell’Autorità non sono uscite dichiarazioni se non che sarebbe certo il ricorso al Tar, in cui si chiederà la sospensiva della misura ,ma è fuor di dubbio che se la decisione dell’Anac rischia di avere delle forti ripercussioni per quanto concerne tutta l’attività di sistema portuale di Trieste che, a questo punto, sarebbe a rischio di commissariamento. La prima voce che è arrivata dal mondo triestino è stata quella dell’ex senatore triestino del Pd e attuale vice presidente del Consiglio Regionale Francesco Russo il quale reo pubblico un comunicato dicendo che “chiunque voglia bene a Trieste oggi dovrebbe pubblicamente prendere posizione a difesa di Zeno D’Agostino”.  “Quando ho saputo della sua decadenza – aggiunge l’esponente dem – mi sono confrontato con il Sindaco Dipiazza e ho sentito immediatamente il Ministro De Micheli: mi ha assicurato che il Ministero delle Infrastrutture sta lavorando ad una soluzione e sono fiducioso che verrà trovata in tempi brevi. Resta l’assurdità di una vicenda che si può riassumere così: la burocrazia, invece di premiare i decisori pubblici che lavorano bene decide di metterli alla porta con un cavillo. E questo non è accettabile. “.

A commentare la sentenza dell’Anac è stata anche l’ex presidente della regione e attuale deputata Pd Debora Serracchiani che aveva peraltro sostenuto lei la nomina di D’Agostino. “La questione che si apre – ha detto in una nota – ha aspetti ancora da approfondire ma comunque impone il tema immediato di non bloccare lo sviluppo della portualità e della logistica a servizio del Paese e della regione Friuli Venezia Giulia: le diverse competenze istituzionali sono state attivate per evitare conseguenze negative al porto di Trieste, la filiera della logistica, lo sviluppo di una piattaforma di produzione e servizi. Va riconosciuto al presidente Zeno D’Agostino – ha concluso Serracchiani – di aver saputo in questi anni catalizzare grandi energie attorno allo scalo”.  Nessun commento invece per ora né da parte del Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza né dal Governatore del Fvg Massimiliano Fedriga. Bocche cucite, al momento, evidentemente in attesa di capire meglio i contorni di questa vicenda dai contorni burocratici che effettivamente sembrano essere assurdi ma che rischiano di vanificare oltre 4 anni di attività svolta da D’Agostino nelle sue funzioni di Presidente.

 

 

 

 

 

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