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Coronavirus, Veneto contesta valutazione Gimbe su presunto calo numero tamponi

In relazione alle valutazioni rese pubbliche oggi dalla Fondazione Gimbe, relativo a una presunta diminuzione dei tamponi per la diagnosi dell’infezione da Covid-19 che si sarebbe verificata in Veneto, la Regione precisa quanto segue:

 

  • Risulta incomprensibile la modalità di calcolo con la quale la Fondazione Gimbe sia giunta alle sue conclusioni, che non corrispondono alla realtà.
  • Il trend complessivo dei tamponi effettuati risulta infatti in aumento, con un andamento medio costante (come dimostrano gli allegati grafici relativi ai periodi 23 febbraio-31 maggio e 17 aprile-6 giugno) e sporadici rallentamenti, dovuti ad alcune difficoltà tecniche palesatesi occasionalmente ai macchinari di processazione e puntualmente rese note.
  • Questa elaborazione è fatta quotidianamente sulla stessa base dati con cui la Regione Veneto comunica i dati alla protezione civile.
  • l tamponi sono registrati dal sistema mediamente 4 giorni dopo l’esecuzione del prelievo, quando gli esiti diventano disponibili. I dati diffusi dalla Regione sono quindi riferiti a tamponi processati e accompagnati dall’esito, non a quelli complessivamente effettuati.
  • Si procede quindi con un delta di alcuni giorni tra l’effettuazione del tampone e la definizione dell’esito, in quanto il campione deve pervenire fisicamente al laboratorio, deve essere elaborato dalle macchine e refertato dai clinici.
  • In data odierna risultano processati 780.786 tamponi, ai quali vanno aggiunti 750.000 test sierologici rapidi che, nella realtà, di fatto moltiplicano l’effetto dei tamponi stessi.
  • Nessuna diminuzione dei tamponi effettuati risulta in alcun modo dai dati giornalmente raccolti e trasmessi alla Protezione Civile Nazionale e dall’andamento calcolato dal 17 aprile al 6 giugno 2020.

 

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