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D’Agostino torna alla guida del Porto di Trieste. Accolto dal Tar Lazio il ricorso contro la delibera Anac

“La sentenza del Tar ha il merito di porre fine a una questione che, sorta su un interrogativo di natura tecnico-giuridica, rischiava di generare effetti negativi sul piano della credibilità internazionale del Porto e delle nostre istituzioni tutte. A tirare un sospiro di sollievo non è dunque solo il presidente d’Agostino, ma l’intera comunità regionale”. Così il Governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha commentato la sentenza con la quale il Tar del Lazio ha disposto il reinsediamento di Zeno d’Agostino ai vertici dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.
“Oggi – ha aggiunto Fedriga – si chiude una parentesi difficile per la comunità regionale, che ha trovato tuttavia la forza di compattarsi di fronte a un’evidenza, quella del lavoro svolto in questi anni a favore del rilancio del sistema portuale e logistico, ritenuta più forte di qualsiasi lettura restrittiva delle norme”.
“Il fatto che il più diffuso sentimento dei cittadini del Friuli Venezia Giulia abbia trovato conforto nella pronuncia del Tar del Lazio – ha concluso – appare pertanto di buon auspicio affinché il Porto possa continuare a rappresentare, anche attraverso la continuità di mandato dei propri vertici, un punto di riferimento per gli investitori nazionali ed esteri.  Zeno D’Agostino ritorna quindi alla guida dell’Autorità di Sistema Portuale del Madre Adriatico Orientale dopo che il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla stessa Autorità (gemello di quello presentato da D’Agostino) annullando il provvedimento assunto dall’ANAC che aveva decretato l’inconferibilità dell’incarico di presidente del porto di Trieste, adottato a favore del manager veronese nel 2016.  In una nota ufficiale dell’Autorità si fa notare che “la sentenza ha accolto soprattutto il primo motivo di ricorso, quello cioè nel quale veniva affermata la non applicabilità del divieto di conferire incarichi quando l’Ente che nomina (nella specie il MIT) è diverso da quello (l’AdSP) che aveva nominato Zeno D’Agostino quale presidente senza poteri di società partecipata dall’Autorità (la concessionaria TTP). Il TAR ha escluso, smentendo l’ANAC, che la norma sull’inconferibilità possa essere applicata estensivamente, confermando così le tesi sostenute dagli avvocati dell’Autorità.” “Il TAR – si legge ancora – ha altresì rilevato che, in ogni caso, non erano stati esercitati poteri gestori dal presidente D’Agostino in TTP, ciò rilevando anche ai fini di escludere l’altra lettura “estensiva” della norma sull’inconferibilità pretesa dall’ANAC e respinta senza esitazioni dal Giudice amministrativo.”

Nella nota si afferma quindi che “la sentenza rende giustizia in pochi giorni, della situazione molto delicata creatasi a seguito della decisione dell’ANAC, e rimette quindi Zeno D’Agostino nuovamente nella pienezza della carica e dei poteri, nell’interesse della portualità non solo giuliana.” Come ha scritto il TAR, «il provvedimento con cui è stato conferito l’incarico di Presidente dell’AdSP al dott. D’Agostino era senz’altro legittimo», con ciò respingendo anche possibili interpretazioni della norma volte ad allargare a qualsiasi ipotesi diversa dalla nomina le regole sulla cd. inconferibilità degli incarichi. Anche questo aspetto, in prospettiva, costituisce elemento idoneo e eliminare incertezze e garantire continuità all’azione amministrativa. L’Autorità può da subito quindi ricostituire l’assetto organizzativo precedente alla decisione dell’ANAC, con Zeno D’Agostino quale presidente e Mario Sommariva segretario generale, il quale, così, cesserà dalla carica di commissario straordinario dell’Ente, cui era stato nominato dal Ministro De Micheli poche ore dopo la decisione oggi annullata.

Soddisfazione è stata espressa dal Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza il quale ha affermato che “in questo momento la città sta correndo ed è anche grazie al lavoro che da quattro anni stiamo facendo insieme a Zeno. Sono molto soddisfatto per Zeno D’Agostino sia per l’uomo, sia per il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, sia perché posso continuare a lavorare con una persona capace per la crescita della città.” «Ha vinto il buonsenso – ha dichiarato l’ex senatore Pd e attuale vice presidente del Consiglio regionale Francesco Russo la cui petizione online a favore del reintegro di D’Agostino aveva raccolto oltre 5 mila firme –  ma soprattutto ha vinto la Trieste che sa di essere una città speciale, consapevole delle proprie potenzialità, che ha voglia di pensare (e pensarsi) in grande. E che, proprio per questo, ha voluto e saputo difendere chi, in questi anni ha lavorato con professionalità e lealtà per rendere grande il proprio Porto».   L’ex presidente della regione e attuale deputata Pd Debora Serracchiani ha volto esprimere il suo “grazie alla ministra Paola de Micheli per aver tempestivamente firmato il decreto di nomina di Zeno D’Agostino, che così già da domani 1° luglio torna a ricoprire l’incarico di presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale. E’ importante per Trieste e per il Friuli Venezia Giulia aver saputo dare risposte immediate e puntuali a un problema che poteva avere conseguenze pesanti”. Serracchiani ha poi rilevato che .”il Tar ha fornito un chiarimento atteso e opportuno, con una decisione che reintegra Zeno D’Agostino nel suo incarico e chiude una falla sconcertante che era stata aperta nella governance del porto di Trieste e nell’apparato normativo. Con maggiore tranquillità e con più forti motivazioni, ora spetta agli organi legislativi creare le condizioni affinché simili situazioni non si verifichino ancora, né a Trieste né altrove. Il Pd segue con determinazione la strada dell’emendamento ammesso in commissione Bilancio”.Un particolare e caloroso “bentornato” è stato rivolto a D’Agostino dai portuali e dalle rispettive sindacali che sin dal primo momento avevano manifestato contro la decisione dell’Anac e hanno quindi rivendicato la sentenza alla stregua di una  “vittoria dei lavoratori portuali che sono scesi in piazza contro una deliberazione assurda”.“ Anche Assoporti, l’Associazione dei Porti Italiani, che aveva già manifestato totale solidarietà a D’Agostino,  ha espresso la propria soddisfazione per l’annullamento degli effetti della determinazione di Anac. “Siamo soddisfatti che D’Agostino possa riprendere il suo ruolo e che sia stato fugato ogni dubbio sulla legittimità della nomina” ha commentato il presidente Daniele Rossi. “Non possiamo che ribadire quanto sia vitale per la portualità – ha aggiunto –  la continuità della gestione delle attività nei porti italiani, che necessitano di un presidio amministrativo operante nel pieno delle sue funzioni. Confidiamo questo sia un primo passo per ristabilire serenità in tutti i porti italiani, in un momento così difficile per l’economia del Paese”.


Lucio Leonardelli

Giornalista

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