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Il Cantiere in Mostra – Cinema, giornata #3: “Padrenostro” e “Greta”

Il Cantiere in Mostra, con la quotidiana videopillola di Antonella Benanzato direttamente dal Lido di Venezia, ci mostra il work-in-progress, il mood, le sensazioni scaturite da questa terza giornata della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e ci spiega le trame e i retroscena di due film: “Padrenostro” di Claudio Noce, primo film italiano in concorso e “Greta”, film evento fuori concorso per la regia di Nathan Grossman, dedicato alla figura dell’attivista svedese Greta Thunberg.

“Padrenostro” è un film autobiografico, una lettera d’amore al padre resa pubblica quando il regista realizza che avrebbe potuto tradurre un fatto personale in un linguaggio universale: quello cinematografico.

Il film racconta l’attentato che il padre di Claudio, Alfonso Noce, vicequestore responsabile del nucleo regionale antiterrorismo del Lazio, subì il 14 dicembre 1976 dai Nuclei Armati Proletari.
Un evento rimosso per anni dalla sua famiglia e solo oggi riportato a coscienza.

Padrenostro, nelle sale dal 24 settembre, non ha tanto l’urgenza di raccontare il fatto in sé o gli anni Settanta, in cui peraltro le emozioni erano considerate cose da deboli, quanto di farlo con lo sguardo di un bambino di quegli anni.

Favino, che nel film interpreta Alfonso, entra facilmente nella parte perché, in fondo, questa è anche la sua storia: “c’è stato bisogno che andassi dove avrei avuto bisogno di andare da bambino: da mio padre”, spiega, per recuperare quel rapporto padre-figlio rubato non solo da quagli anni grigi come il piombo, ma da un’epoca che ha espresso una generazione – quella di chi è nato negli anni Settanta – messa all’angolo, una generazione – come la definisce Favino che del film è anche il produttore – di silenti educati, resa algida perché derubata della propria sfera emozionale.
“Greta” è invece un docufillm che vuol rappresentare, attraverso la telecamera, il mondo come lo vede la giovanissima attivista svedese.

Il film restituisce un’immagine di Greta Thunberg molto diversa da quella descritta dai media, detrattori e non. Svela, infatti, una ragazzina molto timida, per nulla eterodiretta, ma molto puntigliosa e decisa, che ama studiare e ama la scienza ed è molto, molto preparata, “una vera e propria intellettuale”, come ha dichiarato durante la conferenza stampa il giovane regista.

l Cantiere delle Donne è un gruppo di influenza con quasi 5000 iscritte, che promuove la cultura di genere e svolge un ruolo di think tank per le istituzioni e per chi appartiene alla politica per elaborare proposte di cambiamento e richieste che possano facilitare la vita delle donne, ma anche degli uomini.


Silvia Pittarello

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