Ancora pochi giorni e sapremo chi vincerà il leone d’oro della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nel frattempo, insieme ad Antonella Benanzato, continuiamo la nostra rassegna dei film scelti da lei per Il Cantiere delle Donne e per Timer Magazine.
Anche oggi due film e due conferenze stampa che ne raccontano la genesi, le motivazioni, i retroscena, le metafore, i messaggi spiegati dalla viva voce dei loro registi, produttori, interpreti, ma anche i moti di stizza per le domande scomode di qualche giornalista indiscreto, com’è accaduto oggi durante la conferenza stampa de “Le sorelle Macaluso”.
E appunto del film di Emma Dante, “Le sorelle Macaluso”, in concorso, e di “City Hall”, fuori concorso, del novantenne Frederick Wiseman – solo questo rende il film degno di nota! – parliamo oggi con Antonella Benanzato.
“Le sorelle Macaluso” racconta le storie di Maria, Pinuccia, Lia, Katia, Antonella, nate e cresciute in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina nella periferia di Palermo, dove vivono da sole allevando colombi.
Pièce teatrale di grande successo e ora opera cinematografica, perché – come spiega la regista durante la conferenza stampa – “il cinema serve a recuperare i sogni che ci perdiamo”, il film ha dato all’opera teatrale un luogo, un corpo, una casa.
È infatti in tre momenti particolari ed emotivamente molto forti della vita delle cinque sorelle che il film entra in questa casa: tre veglie. Perché “Le sorelle Macaluso” è un film che parla di morte, di amore, di vita, di follia, di sorellanza nel senso più autentico del termine.
“Ma è anche divertente”, come subito precisa la regista. Un film sul tempo che passa, sulla memoria e sulla vecchiaia, su ciò che dura e resta anche dopo la morte.
Quasi hobbesiano, invece, “City Hall”, il film o piuttosto il docufilm di Frederick Weisman, che pone l’accento sul governo della città e sulla necessità, se si vuole vivere bene insieme, di avere una ben precisa organizzazione sociale. Non tutti ne siamo consapevoli, ma governare una città significa occuparsi quasi di ogni aspetto della vita.
“City Hall” questi aspetti li ritrae documentando un’amministrazione, quella della città di Boston, che offre un’ampia varietà di servizi importanti e necessari in una delle maggiori città americane e la cui comunità è emblema della storia della diversità degli Stati Uniti.

Silvia Pittarello
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