Nella nona giornata de Il Cantiere in Mostra, la nostra Antonella Benanzato, inviata speciale del Cantiere delle Donne, ci vizia proponendoci una tripletta: due film in concorso a questa 77. Mostra del Cinema di Venezia: “Und Morgen Die Ganze Welt”, della tedesca Julia von Heinz e “Nuevo Orden” del messicano Michel Franco e il film fuori concorso di Giuseppe Pedersoli “La verità sulla Dolce Vita”.
Al solito, una videopillola per guardare e ascoltare e un testo scritto per fermare l’attenzione.
“Und Morgen Die Ganze Welt” (E domani un altro mondo) di Julia von Heinz, è la storia di Luisa, la protagonista del film, che si lega a un gruppo dell’antica per lottare contro il movimento neo-Nazi in sommossa ma che in questa lotta alla fine smarrisce se stessa.
Nel film, che non è solo il racconto delle divisioni che attraversano la Germania, ma anche un’analisi del clima politico che caratterizza l’occidente intero, ci si interroga se la violenza possa essere una risposta legittima contro odio e fascismi.
Con questo film von Heinz, che ha alle spalle un passato come attivista di sinistra, si augura che possa accendersi una discussione in merito a come vogliamo vivere insieme.
“Nuevo Orden” è un film importante di un regista, Michel Franco, al suo esordio che racconta un dramma distopico ambientato nell’attualità. Siamo alla vigilia di un matrimonio e all’improvviso c’è un colpo di stato che porterà sangue e distruzione a chi non aderirà, ma soprattutto che andrà a decapitare la classe sociale più elevata. Il film sicuramente è un mondo possibile che potrebbe essere certamente calato in una realtà attuale in cui, ancora una volta, a prendere il potere sono coloro che vengono emarginati dall’establishment e relegati in ruoli secondari e che, a un certo punto, riprendono il potere conquistare ciò che non hanno avuto. Un film senz’altro da tenere d’occhio.
Infine un film che è un altro atto d’amore – ce ne sono stati diversi durante questa mostra – questa volta per il cinema. “La verità sulla Dolce Vita” è la storia dell’innamoramento di un produttore, Giuseppe Amato, verso un soggetto, “La dolce vita” di Federico Fellini, che molti snobbarono e che solo Amato comprese e difese strenuamente quasi a costo della propria vita.
A sessant’anni dalla produzione del film di Fellini, di cui quest’anno si celebra il centenario della nascita, “La verità sulla Dolce Vita” racconta per la prima volta le vicende e le avversità che dovette affrontare uno dei capolavori più iconici della storia del cinema.
Lo fa attraverso la corrispondenza tra Giuseppe Amato, Angelo Rizzoli e Federico Fellini, rispettivamente produttore, distributore e regista del capolavoro felliniano, dando voce ai protagonisti attraverso un montaggio di letture, interviste, ricostruzioni sceniche.

Silvia Pittarello
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