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Libri da non perdere. La potenza di Roth e la leggerezza di Perrin

Tre libri diversi, ma  che possono soddisfare sia un pubblico che non è lettore “seriale” sia chi ama le buone letture impegnate.

Margaret Atwood , una delle voci più interessanti della letteratura canadese con “La donna da mangiare”, sua opera prima che però rappresenta tutti gli elementi che poi troveremo nelle sue opere successive. Uno spaccato ironico e profondo di un mondo conformista, che è diventato anche una serie tv. Il libro, edito dal Ponte alle Grazie ha più ristampe.

Altro romanzo (Einaudi super et) è un classico, datato ma sempre attuale. Philip Roth è una garanzia  e in “Il teatro di Sabbath” rende al meglio la sua sua scrittura. Un libro non facile, che affonda le sue radici sulla vita di un uomo contorto, che costella la sua vita di disastri e che si affaccia alla follia. Un libro da centellinare e da rileggere per apprezzarne il senso.

Ultimo un libro che ha fatto parlare soprattutto per il consenso che ha ottenuto. “Cambiare l’acqua ai fiori” di Valerie Perrin. Delicato, ironico, molto francese, è una lettura piacevole  e leggera che si fa apprezzare anche dai lettori più esigenti, anche se non raggiunge le vette dei grandi libri. (Edizioni e/o). I personaggi sono ben tratteggiati e portano il lettore a provare sentimenti contrastanti: pagine ironiche e leggere, e qualche lacrima.

 

M.L.B.

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