Quello di Tom Ford è un nome legato a doppio filo all’estetica: della passerella in primis per via del suo successo nel campo della moda e che lo ha fatto balzare all’attenzione planetaria; e l’altra, seconda quanto prima, della sua settima arte.
Il direttore creativo di celebri brand vanta una carriera tanto breve quanto di culto nel panorama cinematografico, con soli due titoli da lui firmati ma che comunque hanno lasciato il segno. E ritrovarsi a parlare addirittura di un saggio a lui dedicato può quasi sembrare fuori luogo, se non fosse che l’artista di Austin si è rivelato capace di balzare gli onori di cronaca proprio per questa sua capacità innata quanto unica di coniugare i due mondi paralleli e speculari: cinema e moda. E proprio su questo s’incentra l’analisi di Umberto Mentana che, nel volume edito da NPE, parte dall’aspetto più profondo e intimo del regista, ossia dal suo vissuto, per poi analizzarne le influenze riportate sul grande schermo. I suoi due lungometraggi, A single man (2009) e Animali notturni (2016), trovano nelle oltre 170 pagine che compongono il volume il giusto spazio per fungere da fil-rouge tra due universi, quello della passerella e quello del cinema, che trovano in Ford la voce del cinema a stelle e strisce contemporaneo. Riflessione e osservazione sulla sfera omosessuale e la solitudine il primo, e thriller incentrato sul senso di vendetta il secondo, i film di Ford simboleggiano ad oggi uno dei massimi esempi di settima arte raffinata ed elegante, cruda e realistica, dura e vivida. E in questa analisi bina e una ci conduce l’autore, attraverso questo coraggioso volume che merita di essere letto tutto d’un fiato.

Alessia Urrata