Biografia di Rocco Casalino, scritta per sua stessa mano e attraverso la quale il capo della comunicazione dei pentastellati prima, e portavoce dell’ex premier Conte poi, si mette a nudo facendosi conoscere al grande pubblico non per quella che sembra ormai essere nella sua vita una macchia quasi indelebile, ossia la sua partecipazione nel lontano 2000 al programma Mediaset “Grande Fratello”, ma per quelle che sono le sue doti di comunicatore e che gli hanno consentito di fare il grande salto all’interno di quel Movimento per il quale è stato addetto stampa dei parlamentari per diverso tempo. Casalino mira, senza veli, a raccontare e raccontarsi: sì perché, parlando di sé, l’autore non esula dal coinvolgere nella narrazione anche altri componenti della famiglia, a partire dalla madre e dalle violenze che per una vita ha subìto a causa di un marito alcolizzato e violento, per poi passare alle persone a lui più vicine come la sorella, ma anche le insegnanti, i primi amici in Germania, sino ai lontani parenti che durante le vacanze estive aveva l’occasione di rivedere. Dopo una prima parte incentrata esclusivamente sulla sfera più intima e privata, ovvero la sua famiglia e le sofferenze da questa derivatane, si passa a una seconda prettamente rivolta alla sfera professionale, dalla quale poi via via ci si avvicina sempre più ai Palazzi che sino a poco tempo fa ha frequentato. Laureatosi in Ingegneria a Bologna, Casalino racconta di quanto poco facile sia stato trovare un impiego all’altezza dei suoi sacrifici in Puglia. Prima di intraprendere la professione di giornalista.
Nel mezzo, ovviamente, l’esperienza al “Grande Fratello” e tutto ciò che per la sua vita privata e professionale ne deriva. Ma ciò che maggiormente colpisce della biografia di Casalino non è il racconto della sua esperienza al fianco di Conte, o di come si sia ritrovato al fianco dei più potenti capi di Stato del mondo, bensì il suo legame indissolubile con il passato: quel vissuto che non dimentica e non vuole dimenticare, per dire a tutti che se oggi è Rocco Casalino, il portavoce del Presidente del Consiglio, è anche e soprattutto grazie all’impegno e ai sacrifici fatti per non essere più l’impiegato d’ufficio che era destinato ad essere. E come sia riuscito in questo è possibile scoprirlo solo leggendo questo volume di 270 pagine, edito da Piemme, scritto con uno stile secco e asciutto, lineare, senza orpelli e in maniera semplice e diretta: come un bravo comunicatore riesce a fare.

Alessia Urrata