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Il Giustiziere della notte, remake di Eli Roth

Approda sul piccolo schermo, esattamente sulla piattaforma Prime Video, “Il giustiziere della notte”. Non parliamo ovviamente dell’originale reso celebre da Charles “faccia di pietra” Bronson, e tratto dall’omonimo romanzo di Brian Garfield, ma della rivisitazione secondo Eli Roth e che vede protagonista l’action man Bruce Willis.

Paul Kersey è un chirurgo di Chicago la cui vita viene stravolta dall’omicidio della moglie e dallo stupro della figlia. Da quel momento Kersey cesserà di esistere e al suo posto subentrerà “il giustiziere”, un uomo dalla doppia anima che, ossessionato e accecato dal suo desiderio di morte e vendetta, si metterà sulle tracce degli assassini che hanno massacrato la sua famiglia e non solo…

Nel remake, che strizza l’occhio (e non poco) all’adattamento cinematografico del sequel del romanzo Garfield “Death Sentence” diretto dal regista del brivido James Wan e che vede Kevin Bacon indossare i panni del vendicatore, ovviamente un ruolo di primo piano lo rivestono i social, la telefonia e la tecnologia che in brevissimo tempo contribuiscono, postando un video, a creare una vera e propria “leggenda” con il giustiziere misterioso che si aggira per le strade, in attesa di conoscere chi gli ha distrutto la vita, per punire spacciatori, criminali, stupratori, etc.

A coadiuvare sul set Bruce Willis, anche Vincent D’Onofrio, Elisabeth Shue, Dean Norris, Jack Kesy e Kirby Bliss Blanton.

Purtroppo, il film risente di una sceneggiatura piatta, che guarda all’originale ma dal quale non riesce a rievocare la benché minima atmosfera: se infatti nella pellicola con Bronson viviamo il tormento e la sofferenza interiore del cittadino che, abbandonato dalle istituzioni, si ribella vestendo i panni del giustiziere solitario, il vendicatore di Roth sembra quasi voler restituire alla cittadinanza quel senso di ‘sicurezza’ della quale necessita, mixando il protagonista di “Death Sentence” a un Robocop umano. Il gore in pieno stile Roth non manca, seppur in dose davvero ridotta e tarda a farsi notare. Nel complesso, un film che si può guardare senza troppo impegno, con Willis che svolge il compitino e un Roth che non riesce a fare centro nonostante il calibro che può utilizzare. Occasione mancata!


Alessia Urrata

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