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Dario Argento e la televisione – la recensione al volume di Marco Chiani

Se si parla di Dario Argento, il metro di paragone con il grande schermo e i suoi titoli più celebri (dalla Trilogia degli Animali al cult immortale Profondo Rosso passando per Tenebre e via dicendo) sorge spontaneo. Eppure, il maestro del thriller italiano ha avuto tanto da dire anche sul piccolo schermo. E proprio su quest’ultima interessante incursione nel mondo dell’entertainment da parte di Argento si concentra l’analisi di Marco Chiani riversata nel volume Dario Argento e la televisione (Profondo Rosso Edizioni, 2021).

E’ il 1973 quando il regista del terrore fa irruzione nelle case di decine di milioni di italiani introducendo di persona, in pieno stile Hitchcock, La porta sul buio, serie di 4 telefilm Rai. Sarà solo l’inizio di una ricorrente apparizione, che comprende anche la fruttuosa collaborazione con Enzo Tortora per Giallo-la tua impronta del venerdì, che ospita al suo interno le serie GLI INCUBI DI DARIO ARGENTO e TURNO DI NOTTE. Ma Argento, proprio come per il cinema, realizza un’incursione a stelle e strisce anche per la TV, e lo fa dirigendo Jenifer e Pelts.  L’autore non trascura nulla, dalla meno fortunata parentesi Ti piace Hitchcock? alla striscia Rai “100 pallottole d’argento”, attraverso la quale, con la presentazione di Argento, sono stati riproposti al pubblico, in prima serata, titoli classici e più recenti del cinema horror. Un volume, il primo, che nel dettaglio prende in analisi l’esperienza televisiva di Argento, compresi alcuni spot pubblicitari che lo hanno visto protagonista.

Interessanti anche il comparto fotografico e alcune interviste a corredo. Da leggere e avere.


Alessia Urrata

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