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Barbara Steele, la regina del Gotico protagonista del nuovo libro di Fabio Giovannini

Il suo volto, nonostante abbia sempre rivelato il suo spassionato sentimento per Fellini e quel cinema “altro” rispetto a quello che l’ha resa celebre, è indissolubilmente legato al genere gotico e al primo horror, italiano ma non solo. Dopo l’esordio ne La maschera del demonio di Mario Bava, film che la consacra, a sua insaputa, a regina del Gotico, l’attrice britannica appare in numerose produzioni di casa nostra, fino a diventare un vero e proprio feticcio di registi quali Margheriti e Freda, ma anche Caiano, Mastrocinque e Massimo Pupillo sino ad approdare sul set di film quali 8 ½ o L’armata Brancaleone di Monicelli. Già, perché la Steele, oltre ad interpretare duplici ruoli nella stessa pellicola, e quasi sempre di genere horror, sino a diventare un’icona tra i fan, ha preso parte a tantissimi titoli spy, sentimentali e drammatici. Anzi, l’horror quasi, come fu anche per Christopher Lee, l’ha imprigionata in un ruolo che non considera propriamente suo. O almeno, non solo. E a far luce sulla lunga e prolifica carriera dell’interprete inglese, ci pensa Fabio Giovannini, critico e saggista di fama, con il volume, a edizione limitatissima (100 copie), per Alta Tensione, “Barbara Steele: la regina del Gotico”. Il libro, in maxi formato, si compone di 376 pagine a colori, con tantissime e rare foto, molte di archivio personale dell’autore collezionate nel corso degli anni. Un’edizione imperdibile, che ripercorre vita e carriera dell’attrice, poi anche modella, sino a ricostruire le origini del successo smodato, rivivendone le passeggiate per le vie romane assieme a Fellini e il periodo della dolce vita. Tantissimi gli aneddoti raccontati, da uno dei primi critici e cultori del genere in Italia.


Alessia Urrata

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